«Basta sacrifici per l'Europa»

I socialisti aprono la campagna elettorale, oggi il previsto annuncio dello scioglimento del Parlamento I socialisti aprono la campagna elettorale, oggi il previsto annuncio dello scioglimento del Parlamento «Basta sacrifici per l'Europa» Jospin gioca d'anticipo su Chirac PARIGI. Anticipando almeno di 24 ore l'annuncio del presidente Jacques Chirac, sullo sciolgimento dell'Assemblea nazionale, il segretario socialista Lionel Jospin ha aperto ieri sera la campagna elettorale del suo partito in diretta televisiva, affermando che «se per entrare nell'euro ci chiederanno un nuovo piano d'austerità, io dico no. Io dico no al rispetto assoluto dei criteri di Maastricht, se la Francia, la Germania, l'Italia, la Spagna, la Gran Bretagna hanno queste difficoltà. L'Europa è una scelta politica, non si può decidere su qualche cifra». Un attacco duro, quello di Jospin, portato senza esitazioiù al cuore dei motivo principale che ispira la decisione di Chirac di sciogliere il Parlamento: la necessità di consenso per una politica dura e impopolare, l'unica che può portare il deficit della Francia sotto il 3 per cento del pil per entrare nella moneta unica. Jospin, anticipando l'annuncio di Chirac e le motivazioni della decisione, chiede «una concertazione con i nostri partner europei», per ridefinire i criteri di Maastricht. Oggi, con ogni probabilità, Chirac annuncia con un breve discorso televisivo, appena prima del telegiornale delle 20. la sua decisione di sciogliere l'assemblea nazionale, una decisione che mai, ad eccezione del generale Charles De Gaulle dopo la bufera del maggio 19G8, l'Eliseo aveva adottato nei confronti di un Parlamento «amico»;, cioè dominato dalla stessa maggioranza che esprime il Presidente. Sia dal punto di vista della concomitanza temporale - elezioni nella primavera 1998 proprio durante gli «esami» per l'ammissione all'euro sia da quello dell'opportunità politica, infatti, l'Eliseo preferisce consultare subito i francesi, anche correndo il rischio di perdere le elezioni. Proprio da una vittoria, invece, potrebbe trarre le forze necessarie per quel famoso «nuovo slancio» da tempo auspicato da Chirac e dal suo primo ministro, Alain Juppé. «Slancio» in termini politici che occorre tradurre con la parola «sacrifici» in termini economici. La Francia, che gli esperti danno ancora più vicina al 3,5 per cento del rapporto deficit-pil che al 3 per cento richiesto per entrare nell'euro, deve trovare in questi mesi una quarantina di miliardi di franchi (12.000 miliardi di lire). Ma lo spazio per nuove imposte è estremamente ridotto, non resta quindi che «l'austerità» rifiutata da Jospin. Unico settore nel quale sembra che il governo possa andare a trova¬ re risorse, è l'aumento delle aliquote dei contributi imposti alle pensioni. In ogni caso, si tratterebbe di decisioni impopolari, che consigliano un ricorso alle urne subito, prima dell'inizio dell'impervio cammino verso l'euro, non dopo, quando l'opposizione potrà giocare la carta di un elettorato sfibrato dai sacrifìci. Chirac, d'altra parte, rischia molto, perche è in pratica obbligato a vincere in ima consultazione che appare sempre più una specie di «referendum» europeo. La battagliera prima sortita di Jospin, ieri sera in diretta tv, è già un assaggio di questa campagna elettorale, che si presenta brevissima, ma estremamente tirata. Ma Chirac, convinto da Juppé, sente che è meglio rischiare adesso piuttosto che trovarsi in un pantano di mesi di campagna elettorale, in cui l'adozione di misure drastiche sarebbe da escludere e quindi l'ingresso nella moneta unica diventerebbe problematico. Intanto, i sondaggi danno una maggioranza netta di francesi favorevole allo scioglimento del Parlamento, mentre la popolarità di Chirac è calata ancora di un punto e quella di Juppé di due. [Ansa] «Ridefìniamo con i partner europei tutti i criteri di Maastricht» J segretario del partito ocialista francese Lionel Jospin

Luoghi citati: Europa, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Parigi, Spagna