La «voce» di Bossi in convento

La «voce» di Bossi in convento Giornale gratis per portare il «vento del Nord» a Monte Oliveto Maggiore La «voce» di Bossi in convento La Padania risponde all'appello di un monaco SIENA. Tanto rumore per nulla, nella grande abbazia di Monte Oliveto Maggiore, ad Asciano, in provincia di Siena. Don Gregorio, ventenne bresciano, da poco più di un anno «giovane in formazione», secondo le regole della congregazione, ha ottenuto più di quello clie cercava: qualche copia omaggio della Padania, dicono i Benedettini. «Per un nonnulla», minimizza il responsabile della formazione dei giovani nel monastero, dietro la ferrea cortina dell'anonimato. Ieri mattina sulla prima pagina del quotidiano leghista, il presidente del'Editoriale Nord Giuseppe Leoni firmava la risposta allo specialissimo lettore, don Gregorio appunto, il quale aveva inviato una lettera per poter ricevere il giornale in abbonamento. Ora Don Gregorio viene prudentemente tenuto lontano dal telefono, «per non alimentare polemiche» ha detto lui, «per una passeggiata con gli altri giovani» rispondono per lui. Nella casa madre dell'Orchne, dove pure arrivano monaci da tutto il mondo,tutta questa pubblicità e per giunta l'ombra di simpatie per Bossi non erano proprio desiderate. Va a finire che anche la Lega pensa di poter organizzare il congresso in un monastero. «Carissimo don Gregorio, dal silenzio del suo convento benedettino Lei ha scritto alla Padania, manifestando il desiderio di respirare un po' di aria del Nord attraverso il nostro giornale», esordisce Giuseppe Leoni nella missiva evidentemente non a stretto giro di posta. «Esercito molto volentieri il mio potere di Editore nell'assicurarLe che è in corso, a mie spese, un abbonamento a Suo nome - prosegue -. Lei ha colto, forse più di altri, che questo giornale - e qui cita una frase di don Gregorio - "porta avanti una politica trasparente senza padroni o padrini più o meno occulti, cosa assai rara di que¬ sti tempi"». Apriti cielo. «Don Gregorio è un ragazzo con molti interessi, alla sua età si è animati da una grossa curiosità, c'è chi di noi all'università ha letto sia l'Unità che l'Osservatore romano - puntualizza il responsabile della formazione dei futuri monaci -, voleva saperne di più sulla Lega e poi nell'abbazia c'è anche un'emeroteca. Dunque, quelle copie andranno ad arricchire la raccolta». Il discorso viene fatto cadere qui, ma con la postilla: «Che non si parli di secessione, perché a noi fa ridere». Tra l'altro, (de copie della Padania non sono arrivate». Come volevasi dimostrare: «Il nostro giornale le arriverà in ritardo, ma la colpa è delle Poste. Quelle italiane», si congeda il presidente dell'editrice del quotidiano del Nord. Don Gregorio quella frase forse non l'ha letta, ma molti altri sì. Diavolo di un editore. Paola Cavallero

Persone citate: Bossi, Giuseppe Leoni, Paola Cavallero

Luoghi citati: Asciano, Siena