Il ritorno del fantasma

Il ritorno del fantasma Cuneo, è vivo l'uomo scomparso nel '93: ha scritto ai giudici per patteggiare la condanna per truffa Il ritorno del fantasma Finse il naufragio per i soldi della polizza CUNEO. Istanza di patteggiamento. Per un normale imputato è una procedura processuale comune: non per Mariano Aprile, «resuscitato» da un finto naufragio in Corsica. La sua richiesta al magistrato significa: «Signor procuratore, sono vivo, chiedo uno sconto di pena». Ma non dice dov'è. Il «giallo» del navigatore (ora ha 38 anni, è di Caraglio) che si pensava inghiottito dal mare, in realtà fuggito (in Malesia?) grazie a una messinscena ben studiata, è al capitolo finale. Ieri il difensore di Mariano Aprile ha consegnato al procuratore della Repubblica della pretura di Cuneo l'istanza di patteggiamento per il processo fissato per domani. IL FALSO NAUFRAGIO. Mariano Aprile è un uomo d'avventura. Prima in bici attraversa il Marocco, poi prende il brevetto di pilota d'aereo e la patente nautica: va nella Terra del Fuoco e in Patagonia. Nell'estate '93 decide d'imbarcarsi sulla «Cini 2», una barca a vela di 14 metri con cui raggiungere la Corsica. Sarebbe un allenamento per la traversata da Sanremo ai Caraibi. Il navigatore solitario parte dal porto di Sanremo. A metà settembre gli ultimi contatti radio, il 25 la scomparsa. Il 4 ottobre '93 un gruppo di tedeschi trova l'imbarcazione a Saint Floriane: è danneggiata. Viene recuperato anche un giubbotto da salvataggio. Il 19 novembre, a Caprera, in Sardegna, viene trovato il cadavere di un uomo. Dentatura e dimensioni delle gambe corrispondono a Mariano Aprile. Un anno dopo a Caraglio arriva il certificato di morte, annotato nei registri dello Stato civile. I familiari fanno costruire una tomba nel cimitero del paese. Sull'epitaffio - che qualche tempo dopo sarà tolto - si legge: «Mariano Aprile, il mare che tanto amava lo volle per sempre con sé». LA TRUFFA. Il 20 luglio '95, alla frontiera con la Svizzera di Maslianico (Como), Paolo Giorsetti di Milano e Martina Zango Ar- rojo, di Madrid, vengono fermati. I militari in mezzo ai soldi trovano una lettera scritta in inglese indirizzata «dalla Tua Nellie» a un tal Mariano. Il fascicolo viene inviato alla guardia di finanza di Cuneo, il comandante della Compagnia Pietro Mandia fa scattare l'inchiesta. Si scopre una maxi truffa (5 o 6 miliardi) ai danni di compagnie d'assicurazione. Il navigatore si sarebbe finto morto per incassare premi su 17 polizze vita stipulate «con l'inganno» prima d'imbarcarsi. Qualche assicurazione ha pagato (circa 800 milioni), qualcun'altra ha fiutato un imbroglio. IL COLPO DI SCENA. Siamo nel settembre '95. Una giornalista di «Panorama», Katia Ferri, racconta ai finanzieri di Cuneo che in una vacanza in Malesia nell'estate '94 col fidanzato Lorenzo Pitta, ha conosciuto un .im¬ prenditore di Courmayeur, Paolo Candone. Mostra fotografie che agli inquirenti sembrano inequivocabili: la somiglianza di quel Candone con Mariano Aprile è impressionante. Il capitano Mandia non ha dubbi: «Mariano Aprile è vivo, è lui quell'uomo che si nasconde in Malesia». L'indagine va avanti, a fine '95 il rinvio a giudizio per truffa. LA SVOLTA DEL GIALLO. Ieri l'avvocato Attilio Martino, difensore di Aprile, ha consegnato al procuratore della Repubblica in pretura, Guido Bissoni, l'istanza di patteggiamento. Il documento attesta che Mariano Aprile è vivo. Il procuratore si è riservato di decidere se accogliere o meno la richiesta. Il magistrato avrebbe posto come condizione che Aprile si presenti in aula o comunque faccia arrivare un memoriale: in sostanza, una garanzia scritta della volontà di collaborare. «L'unica cosa che posso dire - ha detto ieri l'avvocato - è che Aprile è vivo. Altrimenti non avrei potuto autenticare la firma per la procura speciale di richiesta di patteggiamento. Dov'è? Non chiedetelo a me. Con lui ho soltanto parlato del processo». Ma dove si nasconde Aprile? Descritto in difficoltà economiche e con problemi di salute, l'uomo sarebbe rientrato in Europa. Nei suoi confronti non c'è alcun mandato di cattura internazionale. In questi ultimi tempi i carabinieri di Cuneo avevano già allacciato un contatto col falso naufrago: possono averlo convinto a tornare. Ha già varcato la frontiera verso l'Italia? Gianpaolo Marro Lorenzo Tanaceto Si era nascosto in Malesia e aveva incassato 800 milioni Non è escluso che possa già essere rientrato in Italia I I LUOGHI DEL GIALLO GERMANIA 19 aprile '97 l'avvocato difensore di Aprile, Attilio Martino, presenta istanza di patteggiamento per il processo dello truffa miliardaria alle assicurazioni che si terrà il 21 a Cuneo TUBINGEN (Germania) (Baden-Wurttemberg). E' il luglio '94 quando un abitante di Caraglio è certo di riconoscere Mariano Aprile in un uomo che incontra nella città tedesca Mariano Aprile, venditore di hi-fi e navigatore solitario, non è morto in un naufragio: ora c'è la prova. Ha chiesto al suo avvocato di patteggiare la pena per truffa all'assicurazione