Il giorno del verdetto per Netanyahu e Israele

li giorno dei verdetto per Netanyahu e Israele GERUSALEMME Secondo le indiscrezioni sarà soltanto «redarguito»: la Procura divisa, il Paese in ansia li giorno dei verdetto per Netanyahu e Israele Scandalo Hebrongate, per il ministero «non sarà incriminato» TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Arrivati in dirittura di arrivo dopo tre mesi di serrate indagini sullo scandalo politico-giudiziario di «Hebrongate», i più stretti collaboratori del procuratore capo Edna Arbel si sono divisi sulla necessità o meno di incriminare i principali protagonisti della vicenda, fra i quali il primo ministro Benyamin Netanyahu. Nel corso delle ultime, drammatiche consultazioni prima della pubblicazione delle conclusioni dei consigliere legale del governo Elyakim Rubinstein (prevista per questa sera), il viceprocuratore capo Yehoshua Reziùk ha polemicamente abbandonato il team della Procura. Secondo alcune notizie di incerta attendibilità, Reznik riterrebbe necessario mcriminare Netanyahu per frode ed abuso di potere. Reznik chiederebbe inoltre di incriminare - secondo quanto raccomandato dalla polizia - il ministro della Giustizia Zahi Hanegby, il leader dell'influente partito ortodosso Shas, Arye Deri, e il direttore generale dell'ufficio del premier Avigdor Lieberman. Lo Hebrongate prende le prime mosse a gennaio, quando Netanyahu cerca un nuovo consigliere legale in sostituzione del dimissionario Michael Ben Yair. In 48 ore il premier avanza e ritira la candidatura di un avvocato famoso, Dan AviYitzliak. Il nome successivo nella lista è quello di Roni Bar-On, un oscuro avvocato membro del Comitato centrale del Likud. Con un colpo di mano di Hanegby, la candidatura Bar-On è approvata dal governo in sole tre ore ma suscita indignazione nella Corte Suprema e nell'opinione pubblica. Due giorni dopo Bar-On rinuncia all'incarico dopo che Netanyahu gli ha chiesto di farsi da parte. La polizia ha accertato che Deri silurò la candidatura di Avi-Yitzhak («Se lo nominate, dovrete vedervela con me» disse a Lieberman) mentre sospinse quella di Bar-On. Impegnato in un complesso processo per corruzione, Deri doveva a tutti i costi impedire che il suo principale avvocato difensore (appunto Dan Avi-Yitzhak) diventasse consigliere legale del governo: un evento che avrebbe tarpato le ali alla sua difesa. Secondo la televisione di Stato, Deri e Bar-On erano invece legati da un'intesa illecita: l'impegno dell'avvocato (mia volta nominato consigliere legale) di chiudere senza infamia il processo Deri. La pohzia non ne ha trovato le prove, ma si è chiesta per quale ragione il primo ministro si sia arreso in circostanze così delicate al diktat di un personaggio (Deri) già implicato in un processo per corruzione. Il sospetto è che, neU'imminenza del ritiro da Hebron, Netanyahu abbia consapevolmente sacrificato l'interesse del pubblico alle necessità contingenti della coalizione di governo. Se questa è la situazione, la pro¬ curatrice Arbel e il consigliere legale Rubinstein devono stabilire se Netanyahu si sia comportato in base a una prassi politica - forse deprecabile, ma consolidata - oppure abbia compiuto un reato. Fonti nel ministero di Giustizia hanno previsto ieri che Netanyahu sarà severamente redarguito da Arbel e Rubinstein, ma non incriminato. Analogamente, il ministro Hanegby non dovrebbe essere incriminato ma rischia di essere rimosso dal suo incarico. Le fonti hanno aggiunto che contro Deri esistono prove sufficienti ad incriminarlo, ma la Procura teme di farne un «martire» agli occhi delle masse sefardite che votano Shas. Alla vigilia di una giornata critica per il suo governo, Netanyahu ostenta una calma olimpica. Nei prossimi giorni, ha fatto sapere, andrà come previsto in vacanza con la famiglia in una base segreta nel deserto del Neghev. Aldo Baquis li premier di Israele ostenta sicurezza e preannuncia una vacanza

Luoghi citati: Gerusalemme, Israele, Tel Aviv