Università, la destra fa il bis

Conquistate Trieste e Lecce, Bari alla sinistra. Berlinguer contestato a Torino Conquistate Trieste e Lecce, Bari alla sinistra. Berlinguer contestato a Torino Università, la destra fa il bis Dopo Roma, vince a Milano MILANO. Destra vittoriosa non solo a Roma ma anche a Milano, a fronte di una sinistra in difficoltà. Il fronte è quello sempre «caldo» dell'Università, in occasione delle elezioni studentesche nei principali atenei italiani: un confronto che non cessa di riservare sorprese. Anche Milano vira a destra, dunque. La notizia è di ieri: la lista di centro-destra (Ateneo studenti per le libertà» ha vinto le elezioni per il rinnovo delle rappresentanze studentesche ai consigli di facoltà e al cda dell'Isu tenute alla Cattolica di Milano il 16 aprile. Un mese là un'altra lista di centro-destra, «Centrodestra universitaria», si era aggiudicata le elezioni alla Statale. A impegnarsi in un primo bilancio, il coordinatore delle liste di destra, Renato Maturo, che ha ricordato come, anche nei casi di liste congiiuite con altre forze, la maggioranza dei voti sia andata a candidali di an. Non solo. E' la prima volta che i posti riservati agli studenti negli organi accademici vengono occupati da liste di centro-destra. Destra superetar, insomma. Ma la «riscossa» riguarda anche Trieste e Lecce, come rivendica Giampiero Cannella, presidente dell'Azione universitaria. Inoltre, «a Trento la destra ha guadagnato due seggi nella facoltà di Sociologia ed ò entrata nel cda dell'università. A Napoli i consensi sono passati dal 4 al 16%». Sarà, ma la sinistra «ha espugnato Bari, da sempre roccaforte "nera"», replica l'Unione degli studenti universitari (Udu), ammettendo di essere stata presa in contropiede. Alla Sapienza si vive in un clima di attesa. Per la cronaca, i risultati ufficiali si sapranno solo martedì, prossimo. Ma le indiscrezioni e i dati di cui tutti sono in possesso, secondo Marco Scurria, presidente degli universitari di destra, parlano chiaro: (Alleanza studentesca ha vinto con due seggi, pari al 33% dei suffragi, al cda». Diversa la «lettura» degli avversari, che insistono sulla sostanziale tenuta del loro fronte. Con qualche sorpresa, vedi alla voce CI. Così Pierpaolo Pedetti, della lista di «Unione universitari democratici di sinistra», spiega che il significato di queste elezioni va cercato nei seggi ottenuti: «Dei sei disponibili in cda, ben tre sono andati a CI. An ha un solo seggio, imo lo abbiamo noi e uno Prc con i collettivi». Soddisfatta la lista di Rifondazione, collettivi unitari di sinistra. «La scelta di presentarci divisi da una sinistra che scivola sempre più verso il Centro ha dichiarato Roberto Castrucci - è stata premiata». Per ora comunque l'unico risultato certo riguarda l'affluenza, che, con il 10,5% rispetto al 7,7 del '95, ha raggiunto il quorum e segnala quindi un'inversione di tendenza rispetto al passato. «E' proprio cambiato il clima all'Università di Roma - ha commentato Francesco Storace, deputato di an, inaugurando le reazioni degli "ex" -. Io ho fatto l'università negli "Anni di piombo" ma non ho potuto completare gli studi perché era pericoloso... era difficile dichiararsi di destra». «Niente di nuovo sotto il sole» per Paolo Liguori, invece, ex militante di Le: «Quando ero universitario io al potere c'erano "bacchettoni" di destra, oggi al potere ci sono bacchettoni e ammuffiti di sinistra». Anche per il sociologo e docente universitario Franco Ferrarotti, «il movimento studentesco è stato sempre contro il potere del momento: non fa specie quindi che oggi che c'è al potere un governo di centro sinistra, sia avvantaggiato chi non ha responsabilità di governo». Quanto al ministro Berlinguer - fischiato ieri a Torino da parte di un gruppo dei «Collettivi studenteschi dell'estrema sinistra» in un'aula di Palazzo Nuovo - per Ferrarotti «fa spesso dichiarazioni controverse che possono essere fraintese». [ale. mon.] '£-Nettò' %IPJì ^ Hrtt/;h m. Buffet? Ht'ur

Persone citate: Berlinguer, Ferrarotti, Francesco Storace, Franco Ferrarotti, Giampiero Cannella, Paolo Liguori, Pierpaolo Pedetti, Renato Maturo, Roberto Castrucci