Vicenza, settimo sigillo per il «pirata» del Tg1

Vicenza, settimo sigillo per il «pirata» del Tgl Bossi: se fossimo noi, saremmo molto più bravi Vicenza, settimo sigillo per il «pirata» del Tgl VICENZA. Una nuova intrusione sull'audio del Tgl, questa volta nell'edizione delle 13,30, si è verificata in Veneto nella zona di Torrebelvicino, un comune a 25 chilometri da Vicenza. Il pirata dell'etere sembrerebbe essere lo stesso che dal 17 marzo (la prima volta fu a Venezia) ha colpito per sette volte, tre delle quali nel Vicentino, disturbando programmi della Rai. Il proclama autonomista del «Veneto serenissimo governo», letto da un uomo con inflessione dialettale veneta, si è sovrapposto alla voce della giornalista Margherita Ghinassi e succesivamente alle parole di un'intervista al procuratore di Milano Francesco Saverio Borrelli. Il disturbo è durato tre minuti e avrebbe coperto un'area di circa tre chilometri quadrati. In base ad accertamenti svolti dai carabinieri, che hanno ricevuto molte tele¬ fonate di cittadini, è ipotizzabile che il ripetitore interessato dal disturbo possa essere quello del Monte Venda, sui Colli Euganei. Segnalazioni della nuova intrusione sono arrivate anche al centralino della sede Rai del Veneto, a Venezia. Nel suo comizio elettorale a Oderzo, il leader della Lega Umberto Bossi ha ribadito l'estraneità della Lega: «Se fossero davvero i nostri - ha detto gli direi di farlo meglio, come faceva Radio Londra durante la seconda guerra mondiale». Bossi ha detto che dietro a chi compie le intrusioni potrebbero esserci invece i servizi segreti, riconducendo questa azione a quel «disordine morale» che per il leader del Carroccio rappresenta, insieme agli attacchi della magistratura, uno dei due modi con cui i suoi avversari politici tentano di colpire la Lega. [Ansai

Persone citate: Francesco Saverio Borrelli, Margherita Ghinassi, Umberto Bossi