Un campus racconterà la vita del popolo degli occitani di Edoardo Ballone

Un campus racconterà la vita del popolo degli occitani Iniziativa della Regione Piemonte, sarà aperta anche una banca Un campus racconterà la vita del popolo degli occitani TORINO. Scriveva il grande linguista americano Edward Sapir: «Una cultura può essere benissimo stimolata dall'esterno, ma la sua soppressione a opera di un'altra non costituisce un guadagno». E nel nome del guadagno o, se preferite, del profitto ieri nell'elegante Palazzo Lascaris, il presidente della Regione Piemonte, Enzo Ghigo, e Rolando Picchioni, presidente del Consiglio regionale, hanno promesso di aiutare i circa 200 mila occitani delle montagne in provincia di Cuneo. L'imprenditoria in soccorso della cultura nell'ambito di un'Europa delle piccole patrie. «Si è davvero europei difendendo e valorizzando le singole identità etniche» ha detto Ghigo. In termini concreti significa che entro due anni, se l'Unione Europea approverà il progetto e darà i finanziamenti necessari (concorrendo nel 75% della spesa), a Dronero, all'imbocco dei monti e dei silenzi della Val Maira, sorgerà il primo campus europeo per la difesa e la valoriz- zazione della cultura di una minoranza etnica. Lo spazio culturale ed economico, sullo stile anglosassone, occuperà la superficie di una caserma che sino a poco tempo fa aveva ospitato gli alpini. Si aggiusteranno i saloni, si rimetteranno a nuovo i tetti, si pianterà un boschetto che darà frescura a un museo sonoro interattivo. Studenti si fermeranno per seminari e visitatori potranno entrare nel museo sonoro di un'Occitania virtuale dove saranno illustrati con video e computer i volti, le case, i prodotti, le gioie e i dolori di un'etnia che nelle vallate delle Alpi piemontesi e su in montagna comprende i discendenti dei menestrelli medioevali, quelli che ingentilivano con i loro canti d'amore le corti dell'epoca. L'«Espaci Occitan» (Spazio Occitano) sarà transnazionale poiché farà conoscere anche l'attuale situazione socio-economica dei 12 milioni di occitani di Francia che vivono nel Midi e dei 10 mila della Valle d'Aràn nella Catalogna spagnola. Dalle Alpi piemontesi sino alla costa atlantica. E la Regione Piemonte, almeno nelle promesse, fa sapere che nelle scuole del Cuneese probabilmente si insegnerà anche l'antico idioma occitano oggi ancora par¬ lato da montanari e da contadini rimasti affezionati ai loro pascoli, alle loro tome e alle rustiche baite. L'originalità dell'esperimento sta comunque nell'alleanza delle minoranze dei tre Paesi europei che ospitano gli occitani e nell'unione dei fini economici con quelli culturali. Ines Cavalcanti che guida la rivista «Ousitanio Vivo», voce delle valli occitane del Piemonte, è soddisfatta: «Questa è una tappa fondamentale per la salvaguardia e il rilancio della nostra antica ci¬ viltà. Basta con il melenso folklore, è ora di pensare anche al lato economico». Già, perché alle porte del Terzo Millennio, la Regione Piemonte offre amicizia a una sua importante fetta di popolazione dandole la possibilità (pare con un primo finanziamento di 3 miliardi) di riappropriarsi della propria economia e della cultura autoctona. Nel campus, oltre al centro culturale e al museo, ci saranno botteghe artigiane, esposizione dei prodotti locali (formaggi in prevalenza) e una banca occitana per aiutare l'economia della zona. Un marchio affratellerà tutte queste attività. Gli occitani, e non solo quelli piemontesi, rialzano la testa dopo che nel XIII secolo furono ridotti al silenzio culturale dalle truppe francesi del Nord che sconfissero i Catari ad Albi, nel Midi transalpino. Frédéric Mistral, autore di Mireio e Nobel della letteratura nel 1907, oggi sarebbe contento: nell'Europa che sta per unirsi economicamente si dà spazio alla cultura minoritaria del popolo dei Trovatori medioevali. E non è poco. Edoardo Ballone L'«Espaci Occitano sarà transnazionale Farà conoscere la situazione dei 12 milioni di occitani di Francia e dei 10 mila della Catalogna spagnola

Persone citate: Edward Sapir, Enzo Ghigo, Ghigo, Ines Cavalcanti, Lascaris, Maira, Mistral, Rolando Picchioni