Allarme bomba nel centro di Firenze

Allarme bombo nel centro di Firenze La zona di Ponte Vecchio isolata per due ore. Il questore esclude il terrorismo islamico Allarme bombo nel centro di Firenze L'ordigno nel cortile di uno scultore che visse a Teheran FIRENZE DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Una bomba a mano, che è stata abbandonata in un cortile di Palazzo Capponi, in pieno centro storico, ha fatto scattare l'allarme-terrorismo e tenuto la città con il fiato sospeso per oltre due ore. Erano le 9,15 di ieri mattina quando lo scultore Ignazio Nisticò, entrando nella corte sulla quale si apre il suo studio, sul Lungarno Torrigiani, a cento metri dal Ponte Vecchio, ha notato la bomba appoggiata in terra alla fine dello scarico di una grondaia. Immediatamente, senza neanche avvicinarsi all'ordigno, ha avvertito la polizia. Mentre in questura scattava l'allarme terrorismo, rilanciato da un recente rapporto del Sismi, i vigili urbani provvedevano a chiudere al traffico il Lungarno e le strade circostanti e gli artificieri della polizia accorrevano sul posto. L'ordigno è risultato essere una bomba a mano MK2 difensiva, di fabbricazione america- na, del tipo ananas a frammentazione, in dotazione al corpo dei marines fino al 1978. Era senza spoletta e quindi pronta ad esplodere anche se in un secondo tempo gli artificieri hanno appurato che l'innesco chimico non avrebbe potuto funzionare perché qualcosa lo aveva danneggiato. La bomba si presentava come un residuato bellico; certamente è rimasta per lungo tempo in un luogo umido e aveva evidenti tracce di ruggine. Inspiegabili, per il momento, i motivi che hanno portato una mano misteriosa ad abbandonare la bomba nella corte. Il questore Francesco Forleo tende a scartare l'ipotesi che ci si possa trovare di fronte ad un atto intimidatorio del terrorismo islamico, anche perché non ci sono state rivendicazioni di alcun tipo. Poco credibile anche ipotizzare un avvertimento nei confronti dello scultore che, nel 1972, ha insegnato per qualche tempo a Teheran. «L'ipotesi di una connessione con il terrorismo islamico - ha affermato il questore - è illogica considerando il tipo di ordigno. Certo possiamo trovarci di fronte a una forma di intimidazione per suscitare allarme, ma sul piano investigativo non abbiamo ancora elementi concreti. Ma al momento non possiamo scartare alcuna pista, compresa quella di qualcuno che ha voluto semplicemente disfarsi di una cosa scomoda, lasciandola in un posto dove era sicuro che sarebbe stata trovata, anziché gettarla in un cestino correndo il rischio di provocare una strage». A fianco di Palazzo Capponi ha sede un ufficio tecnico del Consolato dell'Honduras, ma per la Digos si tratta solo di una coincidenza. Poco dopo mezzogiorno un artificiere ha fatto brillare la bomba sul greto dell'Arno nei pressi di piazza Poggi. I frammenti sono stati accuratamente raccolti e inviati al Laboratorio Centrale della Polizia Scientifica a Roma per essere analizzati. Francesco Matteini La polizia blocca la zona intorno a Ponte Vecchio per l'allarmebomba di ieri

Persone citate: Francesco Forleo, Francesco Matteini, Ignazio Nisticò, Torrigiani

Luoghi citati: Firenze, Honduras, Ponte Vecchio, Roma, Teheran