Bombe elettorali dell'ira e mezza Inghilterra va ko

Bombe elettorali dell'ira e mezza Inghilterra va ko Bombe elettorali dell'ira e mezza Inghilterra va ko LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Due bombe «elettorali» dell'Ira hanno paralizzato ieri una vasta zona dell'Inghilterra centrale. I due ordigni - di piccole dimensioni, non hanno fatto vittime - sono esplosi in prima mattinata alle stazioni ferroviarie di Leeds e di Doncaster. Forse era una bomba anche il misterioso pacchetto trovato alla stazione di Stoke e sottoposto a una esplosione controllata da parte della polizia. Telefonate in codice erano state ricevute e tutte le zone sgomberate; ma una delle bombe - quella di Leeds - è esplosa, distruggendo una cabina di controllo degli scambi, mentre a pochi metri transitavano due treni. «Abbiamo visto la fiammata - ha detto uno dei passeggeri - e ci siamo gettati a terra, temendo il peggio». Altre telefonate, con i codici dell'Ira, hanno costretto la polizia a chiudere anche la stazione di Crewe, importante nodo per tutto il traffico ferroviario diretto a Nord, e due lunghi tratti dell'autostrada M6, che unisce il Galles al Nord, in prossimità di Manchester. Poche ore dopo era in programma, in quella stessa zona, una visita elettorale del primo ministro Major. «Spero che si tratti solo di una coincidenza», ha detto uno dei suoi accompagnatori. Il primo ministro non ha avuto esitazione nel denunciare l'Ira. «Sembra proprio il tipo di azione dei terroristi irlandesi - egli ha detto - e dimostra il loro massimo disprezzo per la vita umana e per il bene pubblico». Ma la sua visita si è svolta regolarmente; alla comitiva conservatrice, tuttavia, è stato affiancato un poliziotto specialista di esplosivi. Non è la prima volta che la campagna elettorale di Major è stata messa a rischio dalle minacce dell'Ira. Già il 5 aprile un allarme telefonico aveva fatto sospendere il Grand National, la corsa di cavalli più famosa d'Inghilterra, mentre il primo ministro si trovava nella stessa zona del Paese. Due giorni dopo, quando il Grand National era stato disputato, Major ave¬ va voluto essere fra la folla all'ippodromo di Aintree. Il mese scorso due bombe erano esplose presso la stazione ferroviaria di Wilmslow, nell'Inghilterra nord-occidentale. Anche allora, però, non c'erano state vittime. Qualche giorno dopo la polizia era stata costretta a chiudere per più di un giorno alcune autostrade nell'Inghilterra centrale, provocando ingorghi lunghi decine di chilometri: una bomba era stata trovata sotto un viadotto. La tattica dell'Ira appare chiara: creare il massimo disordine senza grave rischio per le vite umane. La polizia teme, tuttavia, che ci possa essere un'escalation di violenza nei 12 giorni che ancora separano dalle elezioni del 1" maggio. Si ricorda che quando Major vinse: le ultime elezioni, nel 1992, l'Ira celebrò con un gigantesco botto che distrusse una vasta zona della City. Le bombe di ieri sono anche state considerate una possibile risposta dell'Ira all'arresto - lo scorso weekend - di sette uomini sospettati di essere stati coinvolti in due importanti azioni: l'uccisione di un soldato inglese, a febbraio, e l'esplosione avvenuta un anno fa nella zona dei Docklands che segnò la fine di una tregua dell'Ira durata 17 mesi. La denuncia più dura è venuta da Dublino, dove il ministro irlandese John Bruton ha tentato di dissuadere gli elettori nordirlandesi dall'assegnare il loro voto all'ala politica dell'Ira: «Un voto per il Sinn Féin - ha detto - è un voto per l'Ira». [f. gal.] Due ordigni a Leeds e Doncaster non fanno vittime ma creano il panico Telefonate minatorie La polizia chiude un nodo ferroviario e l'autostrada M6

Persone citate: John Bruton

Luoghi citati: Dublino, Galles, Inghilterra, Londra, Manchester