Ecco la Piovra del terrore
Per il reclutamento vengono utilizzate delegazioni ufficiali in viaggio in Europa Ecco la Piovra del terrore «I contatti tenuti da giornalisti iraniani» comunità islamiche emigrate in Europa dai Paesi musulmani, o negli stessi Paesi islamici. Organizzazioni studentesche e moschee sono un fertile terreno dove trovare nuovi adepti. Ma in questo momento la rete clandestina iraniana si trova ad affrontare tre gravi difficoltà: una è la pressione internazionale conseguente al caso Mykonos (il ristorante di Berlino in cui furono assassinati quattro oppositori curdi al regime degli ayatollah, per ordine di Teheran, secondo quanto stabilito da un tribunale tedesco); un'altra è la recente chiusura, sempre in Germania, dell'ufficio di Dusseldorf del dipartimento acquisizioni militari del ministero della Difesa di Teheran, che coordinava tutte le attività clandestine iraniane in Europa; e la terza difficoltà, imprevista, è una frattura tra l'apparato deir«intelligence» e il ministro degli Esteri Velayati, in seguito alla quale i diplomatici iraniani non sono più disponibili come una volta a farsi utilizzare per operazioni clandestine all'estero. In particolare quest'ultimo sviluppo ha costretto l'organizzazione di Ali Falliahan a fare maggior affidamento su personale non specializzato. Un nuovo canale di reclutamento per potenziali spie e terroristi è rappresentato dalle delegazioni ufficiali iraniane in viggio fra Teheran e l'Europa. Funzionari pubblici, economisti, giornalisti iraniani vengono utilizzati per allargare e mantere i contatti coi gruppi clandestini all'estero. A volte vengono loro assegnati anche compiti diretti, come raccogliere informazioni, scattare foto, o contattare, simulando simpatia per le loro idee, oppositori espatriati che poi saranno bersagli di attentati. Un ruolo importante nelle attività terroristiche iraniane ha sempre svolto il ministero della Cultura islamica, che affianca al compito ufficiale e dichiarato (estendere all'estero l'influenza ideologica della rivoluzione degli ayatollah) quello di reclutare agenti nei vari Paesi europei. Un'altra importante struttura che a volte si pone al servizio del terrorismo è l'Associazione unitaria degli studenti islamici: mentre la sua attività alla luce del sole consiste nell'indottrinare all'estremismo religioso sciita, in segreto il gruppo fornisce anche agenti (iraniani e non) che compiono missioni prendendo ordini da Teheran. Fra i simpatizzanti della rivoluzione iraniana all'estero, molti possono trovarsi coinvolti in operazioni illegali o terroristiche senza neppu- re averne piena coscienza, semplicemente venendo in contatto con agenti iraniani che li utilizzano per raccogliere informazioni, o per trasportare armi magari a loro insaputa. Terroristi pienamente consapevoli sono invece molti «studenti» che occupano posizioni amministrative nell'Associazione: proprio alcuni di loro sono stati materialmente responsabili dell'eccidio del Mykonos di Berlino nel 1992. Altri noti incidenti che hanno coinvolto l'Associazione unitaria degli studenti islamici sono un tentato omicidio orchestrato dall'allora capo dell'Associazione a Berlino Kazhem Darabi, e l'arresto a Londra di uno studente pakistano che stava raccogliendo informazioni su Saiman Rushdie. Il posto in cui viene contattata la maggior parte dei candidati al terrorismo è la moschea. Il luogo di culto si presta a questa funzione perché nella cultura islamica è concepito anche come centro di contatti sociali, e perché gode di una specie di extraterritorialità: anche nei Paesi musulmani i cui governi sono in lotta coi fondamentalisti, la polizia avrà difficoltà o scrupolo a controllare con necessario rigore quanto avviene sotto la volta della moschea. Alan Powell Per il reclutamento vengono utilizzate delegazioni ufficiali in viaggio in Europa Agenti di polizia in piazza San Pietro
Persone citate: Alan Powell, Kazhem Darabi, Rushdie, Velayati
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