Caccia a quattordici terroristi di Flavia Amabile
Rafforzati i controlli a Fiumicino e Linate, potenziate le misure di sicurezza al valico di Ventimiglia Rafforzati i controlli a Fiumicino e Linate, potenziate le misure di sicurezza al valico di Ventimiglia Caccia a quattordici terroristi Napolitano: nessun allarme, vigilanza costante ROMA. Sdrammatizzare: questa era la parola d'ordine, ieri, per il ministro dell'Interno Giorgio Napolitano. Mentre si diffondevano voci su una caccia a 14 terroristi estesa a tutto il territorio e su un massiccio rafforzamento delle misure di sicurezza, il ministro ieri mattina tentava di ridimensionare toni e indiscrezioni. E in serata si è appreso che la procura della repubblica di Roma ha aperto un'inchiesta contro ignoti sulla fuga di notizie relative all'allarme terrorismo lanciato dal Sismi. Un pericolo-attentati in Italia? «La minaccia del terrorismo c'è da tempo, in Italia come in altri Paesi europei, e la vigilanza è costante» ha detto il ministro Napolitano. Un vertice al Viminale due sere fa per rafforzare le misure di sicurezza e far scattare gli interventi straordinari previsti dal piano antiterrorismo? «Io non ho partecipato a nessun vertice. Al Viminale di vertici sull'ordine pubblico se ne fanno molti, di solito non vi partecipo. E' il capo della polizia, che è anche direttore della pubblica sicurezza, a presiederli». Misure speciali di sicurezza negli aeroporti? «Non mi risultano». Un rapporto del Sismi? «I rapporti dei servizi d'informazione sono tutti coperti dal segreto. Voi avete raccolto delle indiscrezioni: io non posso né confermarle, né smentirle, né commentarle». «La gente non deve allarmarsi ha spiegato il ministro Napolitano e chiunque contribuisca a diffondere allarmismo nuoce alla causa della sicurezza dei cittadini». In serata è intervenuto il rappresentante del consiglio nazionale della resistenza iraniana in Italia, Mitra Bagheri: «La minaccia di attentati terroristici in Italia e negli altri paesi occidentali da parte di fondamentalisti islamici spalleggiati dal regime di Teheran ò vera e forse è anche più grave di quello che si pensi». Anche all'aeroporto di Fiumicino si tentava di ridimensionare gli allarmi scatenati dalle voci su un pericolo-attentati. Il responsabile della sicurezza, il questore Mario Esposito, ha sottolineato che «a Fiumicino lo stato di allerta è costante. Non ci sono giorni con più controlli o momenti di rilassamen to». «In uno scalo internazionale ha aggiunto - lo stato di attenzione deve essere sempre ai massimi livelli e i controlli sempre scrupolosissimi. Gli uomini dell'antiterrorismo, i cani addestrati a fiutare esplosivo e controlli minuziosi dei bagagli per noi sono operazioni di routine». In realtà negli scali di Fiumicino Linate e Malpensa, ieri il dispositivo generale di sicurezza appariva decisamente rafforzato. «Sono aumentati i controlli sui bagagli - hanno ammesso gli agenti della polizia di frontiera aerea - e alle sedi delle compagnie aeree ritenute a ri schio». Incrementati i controlli anche a bordo degli aeromobili delle compagnie e delle tratte a rischio (tra cui El Al, Air France, British Airways, e le linee statunitensi e mediorientali) con ispezioni accurate ad opera di artificieri ed unità cinofile addestrate al rilevamento di esplosivi. A questo si aggiunge un utilizzo più diffuso di pattugliamenti all'interno delle aerostazioni, un potenziamento del personale a disposizione, e il collocamento di vetture nella viabilità di avvicinamento all'aeroporto. Una particolare vigilanza, in casi come questi, viene riservata all'isola «f», dove si svolgono le accettazioni per gli imbarchi sui voli a maggior rischio con minuziosi controlli radiogeni e degli oggetti contenuti nel bagaglio a mano, oltre alla richiesta di informazioni a tutti i passeggeri. Maggiore attenzione viene prestata anche alla localizzazione di eventuali bagagli abbandonati, mentre sulle piste c'è la protezione di autoblindo e, in casi particolari, decolli ed attcrraggi vengono protetti con elicotteri, che ora si alzano con maggiore frequenza. Particolari misure di sicurezza sono state adottate anche a Ventimiglia, al confine con la Francia. A partire da ieri sera, su disposizione del ministero dell'Interno, saranno rafforzati i controlli per scongiurare l'eventuale transito dalla Francia di gruppi sovversivi islamici e partite di esplosivo utilizzate per com¬ piere gli attentati. Nei sette valichi di frontiera verrà impiegato un contingente di 180 uomini tra ufficiati, sottufficiali e agenti di polizia. Per l'occasione è stato richiamato in servizio tutto il personale in licenza e quello a riposo. E' inoltre previsto per questa mattina l'arrivo al confine di due unità cinofile antiesplosivi provenienti dalle questure di Genova e Torino. Considerata l'estrema delicatezza della situazione, le forze dell'ordine hanno anche riaperto il presidio di polizia italiano, situato presso il valico di Breil, in Val Roja. Un simile potenziamento si spiega con quanto accaduto due giorni fa, quando gli agenti della polizia di frontiera avevano individuato nel centro di Ventimiglia un presunto integralista islamico di nome Sarmad Imad, 27 anni, iracheno, al quale era stato severamente vietato l'ingresso in Italia. L'uomo era stato immediatamente consegnato alle autorità francesi. Flavia Amabile Il rappresentante della resistenza iraniana: «La minaccia è vera e forse è anche più grave di quello che si pensi» Due immagini dell'aeroporto di Fiumicino, dove sono stati intensificati i controlli
Persone citate: Giorgio Napolitano, Mario Esposito, Mitra Bagheri, Napolitano, Roja
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