Boselli: li avevamo avvisati Gli irresponsabili sono loro di Guido Tiberga

Boselli: li avevamo avvisati Gli irresponsabili sono loro Boselli: li avevamo avvisati Gli irresponsabili sono loro ON capisco il vostro stupore. Abbiamo votato "no" esattamente come avevamo annunciato: abbiamo sempre sostenuto che il prelievo sul Tfr è una minaccia per le piccole imprese. Non ci hanno dato ascolto, e noi non potevamo fare altrimenti». Enrico Boselli, al cellulare, ripete le sue spiegazioni sullo sgambetto del Si che ha fatto tremare il governo. Onorevole Boselli, prima del voto in commissione lei è stato ricevuto da Prodi. Che cosa ha detto il premier per farvi cambiare idea sulla manovrina? «Veramente abbiamo parlato d'altro...». Come sarebbe «avete parlato d'altro»? «L'argomento dell'incontro era la riforma dello Stato sociale. Prodi mi è sembrato ben intenzionato: ha fatto delle proposte importanti sulla base del lavoro della Commissione Onofri. Proposte che verranno discusse all'interno della maggioranza prima di un confronto, che speriamo positivo, con Rifondazione comunista...». Ma Prodi lo sapeva che voi avreste votato contro? «Certo che lo sapeva: gli abbiamo mandato una lettera il 26 marzo, e lui ci ha pure risposto. E poi lo abbiamo ripetuto durante il dibattito sulla fiducia per la missione in Albania: noi siamo e restiamo contrari al prelievo sul fondo di fine rapporto». Onorevole Boselli, e le sembra una cosa normale aver incontrato Prodi a poche ore dal voto e non averne neppure accennato? «Beh, diciamo che forse non ci siamo capiti...». Sta dicendo che Prodi vi ha sottovalutato? «Senta, la sottovalutazione dei Socialisti italiani è una costante di questo governo. Ma non è per questo che abbiamo votato contro...». Il relatore Chiamparino la pensa diversamente. Dice che volevate «farvi vedere», che siete degli «irresponsabili». Ha sentito? «A Chiamparino dico solo una cosa: è lui l'irresponsabile. Lui e la maggioranza che, pur sapendo che una parte dell'alleanza era contraria su un punto, ha tirato avanti per la sua strada. La nostra non era un'opposizione demagogica. Avevamo proposto di ridurre del 50 per cento il prelievo sul Tfr, e avevamo suggerito delle proposte alternative per reperire i fondi. Non ci hanno voluto ascoltare, eppure noi siamo sempre stati leali con il governo». Rifondazione comunista ha votato a favore, e Oliviero Diliberto dice che ora Prodi «ha capito chi sono i suoi veri nemici». Eppure lei parla di lealtà a Prodi. Onorevole, dove sta la verità? «Senta, questi di Rifondazione hanno votato contro il governo per diciannove volte. E adesso pretendono pure di dare lezioni di fedeltà. Me lo dica lei dove sta la verità». Però il vostro «no» ha mandato in sollucchero l'opposizione. Il più gentile è stato Gasparri: «Lo zombie Prodi torni a Bologna e non si muova più da lì...». «L'opposizione fa il suo mestiere, e non mi preoccupa. E' la maggioranza, piuttosto, che non ha fatto il suo. Sapeva delle nostre contrarietà, eppure ha tirato dritto». E ora si va alla fiducia. Che farete? «Guardi che io spero ancora che il governo accetti di discutere la questione: questa manovra era condizionata dalle posizioni di Bertinotti. Noi almeno abbiamo offerto a Prodi una via d'uscita. Sono convinto che anche lui sa benissimo che il prelievo sul Tfr è una minaccia per le piccole aziende e per l'occupazione...». Ammettiamo invece che Prodi non apra nessun dibattito e vada direttamente alla fiducia. Voi che farete? «Quello che abbiamo sempre fatto. Siamo sempre stati leali con il governo e non cambieremo idea adesso. Ma mi lasci dire una cosa: io sono fiducioso. Prodi verrà a discutere». Guido Tiberga «La fiducia? Credo piuttosto che ora il premier aprirà un dibattito sul tfr Comunque saremo leali»

Luoghi citati: Albania, Bologna