LA CACCIA ALL'APOSTOLO DELLA PACE di Igor Man

LA CACCIA ALL'APOSTOLO DELLA PACE LA CACCIA ALL'APOSTOLO DELLA PACE ALLARME rosso- in Italia: non è la prima volta, né sarà l'ultima. Non si contano le volte che i nostri attenti servizi (Sismi) hanno allertato questo o quell'uomo politico, ovvero della cultura, del giornalismo, lo stesso papa Wojtyla. Solo che, in passato, s'è appreso dell'«allarme rosso» dopo il «cessato pericolo», mentre stavolta la notizia è stata anticipata dall'agenzia Ansa. L'«allarme rosso» non è un serpente di mare ma, appunto, una notizia e importante poiché riguarda in primo luogo Giovanni Paolo II. Il Papa, lo sappiamo, è passato indenne, a Sarajevo, su di un ponte sotto il quale soltanto l'ultimo controllo ha scoperto 23 cariche di tritolo collegate con un telecomando a distanza. Se 1'«allarme rosso» non tosse stato rispettato fino all'ossessione, Giovanni Paolo 11 avrebbe fatto la fine dei povero, caro Falcone. Wojtyla, lui, non s'è scomposto. Ha sorriso come soltanto sanno sorridere gli slavi che s'affidano con fatalistica serenità al volere di Dio. Non si è scomposto neanche giovedì notte quando, poco prima che si ritirasse nella sua camera da letto, vegliata dalla Madonna di Czestochowa, il suo segretario personale, l'ermetico padre Stanislao Dziwisz, gli ha letto il flash d'agenzia. Il solito sorriso slavo ha illuminato la fisionomia ''nobilmente estenuata» del Papa che, fra l'altro, è tutto preso dall'imminente viaggio a Praga, e dal prossimo a Beirut. Ancora due viaggi «a rischio», ma il grande vecchio dalle cento cicatrici non si stanca, ansioso, lui, figlio della Parola com'è giusto che sia il sacerdo- Igor Man CONTINUA A PAG. 6 PRIMA COLONNA

Persone citate: Giovanni Paolo, Giovanni Paolo Ii, Stanislao Dziwisz, Wojtyla

Luoghi citati: Beirut, Italia, Praga, Sarajevo