Le Regioni «Dateci più potere sui monumenti» di M. Tr.
Le Regioni «Datecipiù potere sui monumenti» Le Regioni «Datecipiù potere sui monumenti» TORINO. «Prendiamo l'esempio, purtroppo tragico, del rogo del Duomo di Torino. Qui, l'ufficio della Sovrintendenza è costituito da tre persone senza nessun supporto organizzativo, senza tecnici e, se vuole, senza nessuna difesa politica. Ecco, se a loro si potessero affiancare le strutture di Regione, Provincia e Comune, si otterrebbe maggiore efficienza e rapidità di intervento». Enzo Ghigo, presidente della Regione Piemonte, riassume così il senso del documento unitario sottoscritto dal coordinamento dei Beni Culturali delle Regioni, dall'associazione dei Comuni, e dall'Unione delle Province. Ieri il testo è stato presentato a Roma con Enzo Bianco (Anci) e Massimo Ferrario (Upi). Lunedì verrà consegnato al ministro Veltroni. Ghigo mette subito le mani avanti: «Nessuno mette in dubbio la competenza nazionale sulla tutela dei beni culturali». Poi aggiunge: «La proposta degtì enti locali mira a sviluppare una siner-ì già tra le sovrintendenze e gli enti locali. Insomma, si tratta di regionalizzare le sovrintendenze - anche se il responsabile sarà nominato dal ministero - e di aprire delle sedi distaccate in ogni provincia». Secondo Ghigo «questo permetterebbe anche di rivalutare i beni culturali di competenza specifica del territorio che a volte vengono dimenticati per la mole di lavoro delle sovrintendenze». Certo non mancano accenni polemici. «A livello nazionale - aggiunge il presidente del Piemonte - vi è la sensazione che le Regioni, nonostante le esperienze maturate, non vengano considerate in grado di concorrere ad una tutela "alta" del sistema dei beni culturali del Paese. Eppure il complesso Regioni-enti locali investe ogni anno non meno di 2000 miliardi di lire nel settore, contro un impegno dello Stato pari a circa 400 miliardi». Insomma, Regioni, Province e Comuni chiedono una «riforma federale» del ministero - che così potrebbe essere accorpato a quello dello Spettacolo - e si trovano d'accordo «su un disegno unitario di riforma dell'attuale modello di gestione del patrimonio, con forti caratteri di autonomia culturale e manageriale di musei, biblioteche e complessi monumentali». Spiega ancora Ghigo: «Il patrimonio dei beni culturali è afflitto da mancanza di "governo" da almeno venti anni, da quando cioè il decreto 616 del 1977 ha attribuito alle Regioni le sole funzioni amministrative in materia di musei e biblioteche degli enti locali, rinviando tutto il "resto" ad una legge di riforma mai varata», [m. tr.]
Persone citate: Enzo Bianco, Enzo Ghigo, Ghigo, Massimo Ferrario, Veltroni
Luoghi citati: Piemonte, Roma, Torino, Unione Delle Province
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