«Mio figlio rapito dai pedofili»
Pescara: Davide, 11 anni, è scomparso lunedì pomeriggio. Il padre teme il sequestro «Mio figlio rapito dai pedofili» Ore d'angoscia nella casa del bimbo sparito Pescara: Davide, 11 anni, è scomparso lunedì pomeriggio. Il padre teme il sequestro «Mio figlio rapito dai pedofili» Ore d'angoscia nella casa del bimbo sparito PESCARA. Le ha stampato un bacio sulla guancia e se n'è andato. Aveva un giubbotto con il collo di pelliccia, e cappellino con la visiera da cui spuntava il suo caschetto chiaro. E' uscito lunedì pomeriggio e da allora non si è più visto Davide Mutignani, 11 anni. Il bambino abita a Pescara, in un alloggio popolare di via Monte Siella. A due passi c'è la scuola elementare «Pascoli» dove il bambino frequenta la quinta classe. E' scomparso. L'ombra minacciosa della pedofilia comincia ad assumere le sue inquietanti connotazioni. «Vado alla fermata dell'autobus ad aspettare Juri», aveva detto alla mamma, Giovanna Di Francesco, 36 anni, casalinga. L'aveva salutata allontanandosi per incontrare il suo amico del cuore che non si è mai presentato all'appuntamento perché non gli era stato permesso di uscire. Dov'è Davide? Da quattro giorni non si hanno più sue notizie. La madre, che lo aspettava per la cena, non lo ha visto arrivare. Ha cominciato a cercarlo nel quartiere, in casa di conoscenti. Niente. Alle nove e mezzo di sera, ormai con il cuore in gola, ha chiamato il «113». «Il mio bambino è sparito - ha raccontato in Questura - trovatemelo, fate qualcosa». La foto del piccolo e la sua descrizione sono state diramate in tutta Italia. Zazzera bionda, alto circa un metro e mezzo. Portava una camicia felpata a quadri, jeans scuri, mocassini neri, un berretto da cui non si separava quasi mai. Erano le 17 quando si è mosso da casa. Il suo sogno era quello di fare un viaggio su un autobus a due piani. Le prime ricerche si sono indirizzate subito in questa direzione ma i controlli sui pullman partiti per Roma e Napoli non hanno dato alcun esito. Martedì dalla trasmissione «Chi l'ha visto?» una zia di Davide ha lanciato un appello. Poco dopo un uomo ha riferito al centralinista di aver visto il bambino nei pressi dell'autostrada A14 fare l'autostop. Le notizie di presunti avvistamenti si accavallano e diventano incontrollabili. Qualcuno riferisce di aver visto Davide salire su un autobus dell'Arpa. Ne sarebbe ridisceso poco dopo perché trovato senza biglietto. Il controllore nega tutto. Alcuni compagni di scuola, ai genitori prima e alla polizia dopo, dicono di aver sentito il loro amichetto per telefono. «Sto bene, non vi preoccupate», avrebbe detto Davide. Incalzati dalle domande degli Investigatori i piccoli testimoni non confermano più quelle telefonate. Juri viene interrogato a lungo, ad un certo punto non ne può più: «E' inutile che continuiate a farmi delle domande, non so nulla. Ve lo giuro». E scoppia in lacrime. La drammatica notizia della scomparsa del bambino, il padre Alfredo, autotrasportatore, l'apprende per telefono a Parigi. «Non è vero, non è vero», dice alla moglie che è all'altro capo del telefono. «Non preoccuparti, torno subito a casa». Papà Alfredo, 39 anni, camionista per una impresa di trasporti di Pescara, era partito domenica notte con un carico di Coca-Cola. Appena tornato ha mobilitato tutti gli amici, quelli del quartiere Rancitelli dove risiedeva sino allo scorso anno e dove Davide aveva trascorso tutta la sua infanzia. Hanno battuto la città palmo a palmo. Ma di Davide nessuna traccia. «Da solo - dice convinto il padre - non se ne sarebbe mai andato. Lo conosco bene, ha paura del buio ed è troppo attaccato aUa madre. Ormai ho un chiodo fisso: Davide è stato rapito da un pcdofilo». La polizia è convinta, invece, che il bambino sia ancora a Pescara e che si sia allontanato solo per una ripicca nei confronti dei genitori. Roberto Ettorre L'ULTIMA GIORNATA PRIMA DI SPARIRE i DAVIDE ESCE DI CASA COME TUTTI I GIORNI PER ANDARE A SCUOLA. E' TRANQUILLO, I GENITORI NON NOTANO NULLA DI STRANO IN LUI. ORE 8.00 ORE 1130 ORE 14.00 ORE 17.09 ORE 19.00 IL BAMBINO, AL TERMINE DELLE LEZI0NI,T0RNA A CASA PER IL PRANZO. MANGIA CON LA MADRE EI FRATELLI. IL PADRE, AUTOTRASPORTATORE, E'A PARIGI PER LAVORO. DAVIDE ESCE APPENA FINITO Di MANGIARE. DEVE TORNARE A SCUOLA PER LE LEZIONI DEL POMERIGGIO; i IL BAMBINO TORNA A CASA, MA CHIEDE SUBITO ALLA MADRE DI USCIRE PER ANDARE A PRENDERE L'AMICO JURI ALLA FERMATA DELL'AUTOBUS. DA ALLORA E' SCOMPARSO. LA MADRE, NON VEDENDOLO TORNARE, COMINCIA A PREOCCUPARSI E VA A CERCARLO NEL \ QUARTIERE, AIUTATA DA ALCUNI PARENTI. DAVIDE E' SPARITO, ALLA FERMATA DELL'AUTOBUS NESSUNO L'HA VISTO. LA MADRE, ORMAI ANGOSCIATA, DA' L'ALLARME Al «113» E SCATTANO LE RICERCHE DELLE FORZE ORE 21.30 DELL'ORDINE. ; Sopra: Davide
Persone citate: Amico Juri, Davide Mutignani, Di Casa, Giovanna Di Francesco, Papà Alfredo, Roberto Ettorre
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