E l'uomo il terrore dello squalo di Andrea Di Robilant

Ogni anno ne uccide cento milioni per la cucina o per l'industria E' l'uomo il terrore dello squalo Ogni anno ne uccide cento milioni per la cucina o per l'industria E' l'uomo il terrore dello squalo DWASHINGTON A predatore a preda; da famigerato cacciatore degli abissi a vittima di una mattanza fuori controllo. Da sempre lo squalo incute terrore nell'uomo. E vent'anni dopo l'uscita di Jaws, il ricordo di alcune sequenze del film manda ancora brividi lungo la schiena. Ma in realtà è l'uomo che oggi incute terrore allo squalo. E con ragione. Herald Tribune rivela che ogni anno più di cento milioni di squali vengono ammazzati nei nostri mari per foraggiare un'industria di trasformazione in grandissima crescita. Molti vengono uccisi esclusivamente per la loro pinna dorsale, un ingrediente importante nella cucina cinese e asiatica in generale. Ma la carcassa di uno squalo viene sfruttata in tanti modi: la sua pelle finisce in conceria; l'olio del suo fegato viene usato nell'industria tessile, in quella farmaceutica e soprattutto in quella dei prodotti cosmetici, da qualche anno in grande espansione. Ossa e cartilagini sono anche in grande richiesta. La caccia allo squalo comincia ad essere regolamentata solo ora negli Stati Uniti e in Australia. Ma in tutti gli altri mari vige l'anarchia, e il risultato è che la popolazione di squali viene decimata. Nell'Atlantico, per esempio, certe specie sono calate addirittura dell'80 per cento. Conclude Michael Sutton, del Worldwide fund for nature: «Lo squalo è oggi in una posizione di grande vulnerabilità perché è caccia grossa nei nostri mari». In compenso gli attacchi di squali contro bagnanti e sui, che fanno sempre notizia e clamore, sono piuttosto rari. Perfino in un Paese come l'Australia, i cui mari sono infestati di squali, gli attacchi ogni anno si contano sulle dita di due mani. Andrea di Robilant

Persone citate: Michael Sutton

Luoghi citati: Australia, Stati Uniti