Torna la maratona dei ghiacci

Torna la maratona dei ghiacci Dopo 19 anni si corre di nuovo il trofeo Mezzalama, la prima volta fu nel '33. Cinquanta squadre al via il 3 maggio da Cervinia Torna la maratona dei ghiacci Sfida sul Monte Rosa, 45 km con sci e ramponi SAINT-VINCENT DAL NOSTRO INVIATO «Ci vuole l'anima», dice Romano Blua. Con gambe e polmoni. Sul grande schermo del Centro congressi è appena svanita la maschera gelida di Giusto Gervasutti, «il fortissimo», il grande alpinista che partecipò all'edizione del 1935 del Trofeo Mezzalama: 35 chilometri di gara sui ghiacciai del Monte Rosa oltre i 4000 metri. La maratona di sci-alpinismo ritorna dopo 19 anni di stop. Torna con almeno dieci chilometri in più. Romano Blua, già comandante del gruppo sportivo esercito della Scuola militare alpina, è oggi presidente dell'Asiva, la federazione sci in Valle d'Aosta. Ha partecipato alle quattro edizioni del Dopoguerra della supergara. Il primo via fu dato nel 1933, in onore di Ottorino Mezzalama, morto due anni prima, mentre tentava di concludere il suo ambizioso progetto, percorrere tutte le Alpi con gli sci. Con Blua l'altro veterano è il direttore agonistico delle azzurre del fondo e dello sci-alpi- nismo Carlo Onesti, che svela un segreto. Nel 1975 c'era l'obbligo di usare sci con lamine. Controindicazione per atleti con portafogli sgonfi: il costo. «Per risparmiare decidemmo di disegnare le lamine. Allora si potevano metter anche di plastica, così dipingemmo una riga rossa nella scanalatura laterale dei nostri soliti sci di fondo e gli organizzatori non se ne accorsero», dice Onesti. Oggi le attrezzature sono cambiate, ci sono atleti professionisti anche nello sci-alpinismo e, soprattutto, ci sono gli sponsor. Adriano Favre, guida alpina di Champoluc, è presidente del Comitato organizzatore. Ricorda a più riprese la sicurezza. In quei 45 chilometri di gara gli atleti, tre per ogni squadra, avranno una lunga serie di obblighi: i ramponi, la corda, la piccozza e l'«Arva», il bip-bip che rivela la persona travolta da valanga. E, ancora, dovranno attenersi scrupolosamente al regolamento dove prescrive di procedere in cordata, senza sci e con i ramponi ai piedi. Ogni concorrente avrà un telefonino Omnitel. Tutto il percorso sarà coperto anche da radio ricetrasmittenti. Il soccorso (8 posti di assistenza) si avvarrà di 12 medici, elicotteri della protezione civile e 135 persone specializzate. «Campibase» sono i sette rifugi che s'incontrano lungo la gara. Il Mezzalama è una gara unica. Più affine all'alpinismo che allo sci. Per motivi di organizzazione, di sponsor, di alberghi e di pubblico, la partenza è il 3 maggio, subito dopo il più lungo slalom del mondo, «Azzurrissimo». Partenza che avverrà proprio dall'arrivo del gigantissimo, da Cervinia. Le squadre di tre sci-alpinisti dovran¬ no risalire la pista del «Ventina», poi quella del Plateau Rosa, fino al colle del Breithom dove ci sarà il primo controllo: da 2020 a 3826 metri. Di lì il percorso è prima in discesa, quindi in piano, sull'enorme ghiacciaio che fa da piede alla quinta del Breithom. Dal Colle di Verrà, in Val d'Ayas, cominciano le difficoltà più grandi: la salita per la Ovest al Castore (4226 metri), senza sci e con i ramponi, poi la discesa sulla cresta affilata, quindi un'altra arrampicata oltre i 4000, sul Naso del Lyskamm. E un altro «filo» di ghiaccio e roccia. L'altra novità, il traguardo, non più al Gabiet, come nel percorso classico, ma 700 metri più in basso a Gressoney-La-Trinité, ultimo Comune della terza vallata del Rosa, dopo quella del Cervino e la Val d'Ayas. Il Mezzalama (si disputerà ogni due anni), patrocinato dalla presidenza della Repubblica, non dovrebbe più correre rischi di interruzioni perché dipende da una Fondazione. Le squadre iscritte a questa lla edizione sono 50, una femminile, pochi gli atleti stranieri. Strano. «Non è una passeggiata - dice Onesti - bisogna prepararla molto bene». E Blua: «Un Mezzalama non s'improvvisa, troppo rischioso». Adriano Favre ricorda che il «tetto» d'iscrizioni è di cento squadre e che c'è tempo ancora fino al 20 di questo mese. Poi c'è una concomitanza sfavorevole, la Coppa Europa di sci-alpinismo. «Sono in arrivo gli svizzeri. E tutti sono curiosi di vedere che cosa accadrà», dice Favre. Potranno vederlo anche in tv: è previsto un collegamento Rai (due ore di diretta) e da Londra sarà coordinato un servizio televisivo di mezz'ora che andrà in onda in 120 Paesi. Enrico Martinet IL PERCORSO DELLA SFIDA Cervino 4478 m Gobba di Rollio 3899 m Plateau Rosa 3480 m C0NTR0U0 O Colledei Breithom 3826 m Bre'Mhorn occidentale 4165m Breithorn Breitborn Roccia centrale orientale Nera 4160 m 4141m 4075 m Passa di Verro 3848 m Punta I Polli «Sili C0NTR0U0 C0KTR0U0 © te.©' Lyskamm occidentale 4477 m I Punto Giordani 4046 m PARTENZA JIPVINIA WmSiì f'JmksBm JaeP«er,vino " • 4**» - ni • I veterani della gara «Ci vogliono gambe polmoni e anima» Partenza a 2000 metri e arrampicate fino a oltre 4000

Luoghi citati: Ayas, Europa, Londra, Saint-vincent, Valle D'aosta