«Sono stati gli amici di Sofri a rapire Galligani»

« Sono sfati gli amici di Sol ri a rapire Galligani» RUSSIA Secondo il quotidiano l'ex leader di Le «potrebbe non essersi opposto per veder crescere la sua fama di liberatore di ostaggi» « Sono sfati gli amici di Sol ri a rapire Galligani» Lelzvestija: «Riveliamo i retroscena del rapimento del fotografo italiano» MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Il silenzio di Mirella» e, sotto, un occhiello velenoso: «Fa il gioco dei banditi la donna che ha strappato dalla prigionia cecena il giornalista italiano». L'autorevole Izvestija, organo ufficioso dei circoli democratico-radicali russi, con un articolo di prima pagina fii mato da Aleksandr Kolpakov, parte all'attacco di Adriano Sofri, definito il «maggiore teorico del terrore politico, erede delle idee di Mao». E, tra le righe, lascia intendere che il rapimento di Mauro Galligani potrebbe essere organizzato dagli amici ceceni di Sofri, vuoi per ottenere la sua scarcerazione vuoi - in subordine - per accrescere la solidarietà popolare in Italia attorno al «salvatore di ostaggi». L'autore dell'articolo - sicuramente bene informato da qualcuno dei servizi segreti che hanno ruotato attorno alla vicenda del rapimento del fotografo di «Panorama» - lascia ignobilmente capire che Sofri si sarebbe come minimo giovato dell'operazione, assecondandola. Il precedente, scrivono le Izvestija, si era già creato quando Sofri andò in Cecenia la prima volta adoperandosi per la liberazione dei tre collaboratori di Intersos, rapiti dai banditi ceceni. «Sofri arriva in Cecenia e in breve tempo - scrive il giornale dei democratici russi - entra in rapporto con l'intermediario principale delle trattative non ufficiali, Salaudi Abdurzakov». E, come per incanto, «tra il sinistrorso e il borsanerista si instaura un buon contatto, risultato del quale sarà la liberazione degli italiani». Il tono forcaiolo dell'articolo non si smorza con lo scorrere delle righe, anzi è un crescendo. Sofri sperava che tornando trionfatore, come «liberatore di ostaggi», si sarebbe risparmiata la prigione. Invece «lo sbattono dentro a gennaio e a febbraio Mauro Galligani cade in mano ai banditi». Per ì'Izvestija ce n'è quanto basta per sospettare che Salaudi abbia fatto rapire Galligani per far ripetere la parte a Sofri. Il quale, dalla prigione, manda la sua plenipotenziaria, Mirella Fanti. La quale, «aggirando la Groznij ufficiale, si mette rapidamente in contatto con Abdurzakov. Ma il saggio mediatore prende tempo. Evidentemente per raccogliere informazioni sull'ambasciatrice plenipotenziaria (di Sofri, ndr)». Da dove e da chi le Izvestija hanno saputo tanti particolari su cose, ivi incluso il nome della banda dei rapinatori, «amico» della banda incontrollabile della «Quindicesima centrale del latte», cioè uno dei luoghi dove presumibilmente Galligani è stato tenuto in ostaggio? A meno che i movimenti di Mirella Fanti e di Fausto Biloslavo non siano stati tenuti d'occhio dai servizi segreti russi. I quali hanno lasciato fare... O dai servizi segreti ceceni, sotto il cui naso Salaudi ben difficilmente può muovere un solo passo senza essere notato. A meno che Salaudi Abdurzakov, grande amico - come ama dire lui stesso - del vicepresidente ceceno Vakha Arsanov, non sia più potente dei servizi segreti ceceni. Ma queste ipotesi le Izvestija non le avanzano. Se la prendono invece con l'ambasciata italiana a Mosca, la quale avrebbe fatto capire «inequivocabilmente» di non essere interessata all'aiuto delle autorità cecene perche - avrebbe risposto - «vi sono forze che controllano la situazione». tg.c]

Luoghi citati: Cecenia, Italia, Mosca, Russia