Andreatta: perché ci andremo in ritardo di Francesco Grignetti

Andreatta: perché ci andremo in ritardo Andreatta: perché ci andremo in ritardo Alla Camera: non sottovaluto le notizie degli 007 ROMA. «Il governo esclude che le informazioni avute dal Sismi sulla situazione in Albania non siano state adeguatamente utilizzate. E il deteriorarsi della situazione non può certo imputarsi a suoi errori». Il ministro Beniamino Andreatta (Difesa) ieri pomeriggio era alla Camera per rispondere alle interrogazioni che sono piovute numerose sui nostri servizi segreti. Il ministro sostiene: nessun ritardo nell'utilizzare i rapporti dei nostri 007, nessun mistero su differenti stesure dei rapporti del Sismi. Indirettamente il ministro replica a Franco Frattini, presidente del comitato di controllo sui servizi segreti: «I servizi giornalistici in merito al rapporto del Sismi, frutto di gravi e deplorevoli indiscrezioni, riportano solo parzialmente tale documentazione e contengono affermazioni che non trovano riscontro nelle notizie in possesso del governo. Da una parte vengono riassunti alcuni tratti del documento del Sismi, e dall'altra vengono fomite notizie già comparse su organi di stampa che i giornalisti hanno utilizzato a completamento dei loro servizi». Risponde poi a Pietro Giannattasio, parlamentare di Forza Italia, ex generale, che lamenta una scarsa circolazione di informazioni all'interno del governo: «Le riunioni sono state molte. Se la "sala situazione" di Palazzo Chigi non è stata utilizzata, è perché attualmente le apparecchiature ivi disponibili sono in fase di trasferimento. Bisogna procedere alla regolarizzazione dei locali rispetto alle sopravvenute norme di sicurezza». Tutto chiaro, dunque, ministro Andreatta. «Ho spiegato al Parlamento che la cosiddetta seconda versione del do¬ cumento Sismi è un collage giornalistico. Ho anche indicato le fonti, i dispacci Ansa e gli articoli dell'Espresso. Certe notizie non sono affatto contenute nel rapporto. Di quest'ultimo tipo, ad esempio, è la notizia che la società finanziaria Sudja fosse diretta dalla ventinovenne Maksyde Kadena, detta la Zingara miliardaria». Insomma, lei ritiene che le polemiche parlamentari siano andate un po' sopra le righe. «Devo ammettere di aver fatto un errore. Ma se. ho sbagliato è per rispetto al Parlamento. Non avrei dovuto entrare nel merito di un'azione in corso. Il Comitato ha tutto il diritto di sapere, ovviamente. Ma in questo momento ci sono dei poveri cristi che stanno lavorando. Ufficiali e agenti del Sismi che sono sul campo». A proposito di terreno albanese. A Valona si spara. «Guardi, le fonti albanesi di tutte e due le parti, e anche i ministri del governo di riconciliazione, mi dicono che la situazione non è questa. La situazione vera è quella che conisponde a quanto visto dal presidente Prodi nella sua visita di domenica. Ne ho parlato con il ministro delle Finanze albanese, che è proprio di Valona. Mi confermava che la situazione non è questa». E' fuori di dubbio, però, che a Valona le cose non sono chiare. Tanto è vero che l'ammiraglio Venturoni non ci manda ancora le truppe. «Su questo punto io mi rimetto alle valutazioni del nostro stato maggiore. Anzi, di otto stati maggiori. Otto quanti sono i Paesi che partecipano alla Forza multinazionale. Sul caso Valona effettivamente c'è stata una discussione tra gli stati maggiori. E infatti nei programmi della Forza è stato deciso fin da subito che le truppe non sarebbero andate lì (ci andranno prossimamente, preciserà poi Andreatta al Senato, ndr) nei primi giorni». I giornalisti coinvolti nella sparatoria notturna riferiscono che Valona è abbastanza pericolosa. «Senta, non ho ancora letto il rapporto del Sismi che tutte le mattine mi piomba sul tavolo. Ma naturalmente ho letto i giornali. Francamente non ho capito bene come sono andate le cose». Di sicuro ci sono solo gli spari. Ma i giornalisti stessi non sanno se l'agguato era rivolto contro il capobanda che li ospitava o se era una dimostrazione tutta per loro. «Appunto». Si moltiphcano, però, gli allarmi su un terrorismo che potrebbe coinvolgere le truppe multinazionali. I francesi temevano una bomba a Durazzo. «Sì, ho letto anch'io qualcosa sui giornali francesi. Ma non mi risulta nessun pericolo a Durazzo. D'altra parte lo sbarco è andato bene, no? No, guardi, Durazzo non mi risulta. Semmai ci sono altre situazioni...». Francesco Grignetti E a Frattini replica «Non è vero che le informazioni del Sismi non siano state utilizzate» Il ministro della Difesa Beniamino Andreatta «Sulla missione a Valona decidono otto Stati maggiori»

Persone citate: Andreatta, Beniamino Andreatta, Franco Frattini, Frattini, Pietro Giannattasio, Prodi, Venturoni

Luoghi citati: Albania, Durazzo, Roma, Valona