«Allarmi in regola» Veltroni ricostruisce la vicenda alla camera di Maria Corbi

«Allarmi in regola» «Allarmi in regola» Veltroni ricostruisce la vicenda alla Camera ROMA. Chi ha dato l'autorizzazione alla cena nelle salo del Palazzo Reale? E' vero che l'allarme antincendio è stato ignorato, e spento, per non dar fastidio agli ospiti? Perché le impalcature per i lavori di restauro erano di legno e non di materiale ignifugo? Interrogativi che potrebbero gettare nuova luce su! rogo del Duomo di Torino. Dubbi sollevati da diverse interrogazioni parlamentari a cui ha risposto ieri alla (lamera il vicepresidente del Consiglio con delega per i Beni Culturali, Walter Veltroni. IMPALCATURE. Veltroni ha chiarito a Diego Novelli, dell'Ulivo, che le strutture di legno sono conformi alla legislazione in materia di sicurezza del lavoro e comunque sono le più appropriate per adattarsi alla forma circolare della cappella. Allora come mai, si è chiostri Ugo Martinat, di An, sarà possibile montare impalcature in zincato nell'aula di Montecitorio che ha lo stesso una pianta semicircolare? E' im punto, comunque, da approfondire, ha ammesso Veltroni. CHI HA AUTORIZZATO LA CENA? Mario Borghczio, della Lega, ha insistito molto su questo aspetto. L'uso della sala per la cena, ha spiegato Veltroni, è stato richiesto dal sindaco e il provvedimento di autorizzazione è stato adottato dalla sovrintendenza secondo la normativa in vigore. Martinat ritiene che il governo avrebbe dovuto censurare «pesantemente l'operato del sindaco di Torino». MISURE ANTINCENDIO. Il ministro dei Beni Culturali ha precisato che per l'impianto antincendio di Palazzo Reale è stato rilasciato apposito certificato di prevenzione incendi, mentre per il Duomo, e la cappella, la legge non prevede tale certificazione in quanto luogo di culto. L'ALLARME DISINSERITO. Chi ha dato l'ordine di staccare la sirena dei sensori che avevano segnalato la presenza di fumo nelle sale superiori di Palazzo Reale? «Non c'è nessuna certezza a riguardo», risponde Veltroni. FONDI PER LA RICOSTRUZIONE. Un primo stanziamento di dodici miliardi per gli interventi di restauro. Altri soldi arriveranno dopo l'appi-ovazione del disegno di legge che riguarda le opere del Giubileo fuori del Lazio. IL PATRIMONIO ARTISTICO. Per Veltroni occorre mettere in campo un piano per la sicurezza e sarà presto istituito nel dipartimento dei Beni Culturali un ispettorato ad hoc. Tuttavia, data l'enorme ricchezza del patrimonio italiano, «sarebbe necessario un forte investimento che attualmente non è nelle possibilità del bilancio nazionale». In Francia per creare una mediateca sono stati investiti 2200 miliardi mentre in Italia per tutto il patrimonio sono disponibili solo 390 mibardi saliti a 890 grazie ai proventi delle lotterie. Veltroni ha auspicato «un cambiamento di passo nell'attenzione verso il patrimonio dei beni culturali italiani e investimenti non solo pubblici, ma anche privati». Anche la tutela dei monumenti, ha ricordato Dario Ortolano, può rappresentare una grande fonte di occupazione. A questo stato di precarietà del nostro patrimonio artistico corrisponde invece, ha ricordato Veltroni, una ripresa del flusso dei visitatori. «Purtroppo - ha detto - abbiamo dovuto fare i conti con gli attacchi terroristici dei tempi passati, che hanno impegnato risorse per i restauri». Il ministro Walter Veltroni Maria Corbi Il ministro Walter Veltroni

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