Olivetti abbatterà il capitale

Olivetti abbatterà il capitale Il consiglio proporrà ai soci di portare il valore nominale delle azioni da 1000 a 640 lire Olivetti abbatterà il capitale La perdita netta è di 915 miliardi TORINO. Un altro «anno orribile» per Olivetti che perde nell'esercizio '96 915 miliardi netti e decide di proporre agli azionisti l'abbattimento del capitale, come la Borsa aveva già intuito: le azioni, secondo la proposta del consiglio di amministrazione che si è riunito ieri sotto la presidenza di Antonio Tesone, non avranno più un valore nominale di 1000, ma di 640 lire. I risultati del '96, approvati dal consiglio, evidenziano un calo del fatturato pari al 14,6%, che lo porta a quota 8.304,3 miliardi. La perdita consolidata prima delle imposte e delle quote di terzi è di 820,4 miliardi rispetto ai 1523,2 del '95 e quella netta è appunto di 915 rispetto ai precedenti 1597,9. Risultati che una nota del gruppo guidato da Roberto Colaninno attribuisce anche a «fatti straordinari e imprevedibili, di natura extragestionale», ricordando le «infondate dichiarazioni pubbliche» dell'ex direttore generale Renzo Francesconi. La crisi del gruppo incominciata a settembre, insomma, e sfociata nella vendita della Olivetti Pc, due settimane fa. Inoltre Olivetti spiega di aver accantonato margini per oneri e rischi futuri pari a 208,7 miliardi, di cui 59,6 che anticipano all'esercizio '96 le perdite della Olivetti Personal Computers nel primo trimestre di quest'anno. A fronte di questi accantonamenti ci sono però anche proventi straordinari in netto aumento rispetto al '95, da 221,4 a 791 miliardi. La capogruppo Olivetti Spa ha perso nel '96 1.406,4 miliardi, a causa della decisione del consiglio di svalutare il valore delle partecipazioni nelle controllate per 1.432,6 miliardi. La decisione è stata presa, sostiene la nota, poiché nella maggior parte delle partecipazioni «il valore netto risultava inferiore al costo». A que- sta procedura hanno fatto eccezione la Omnitel e la Lexikon, i cui valori non sono però stati rivalutati, come pure sarebbe stato possibile. In questo modo le perdite hanno superato un terzo del capi¬ tale sociale e hanno fatto quindi scattare, secondo l'articolo 2446 del Codice Civile, l'abbattimento del valore delle azioni ordinarie e privilegiate, che il consiglio proporrà a un'assemblea straordina¬ ria dei soci convocata entro metà giugno. Una scelta che secondo la Olivetti è indice di trasparenza e dalla quale usciranno conti più in ordine, ma che non mancherà di provocare polemiche tra gli azionisti del gruppo, già a secco di dividendi da alcuni anni e ormai abituati a un titolo che dà pochissime soddisfazioni. In uno sforzo di trasparenza il consiglio ha anche reso pubblici i dati del primo trimestre, che risultano in linea con il budget. Il fatturato, escluso l'apporto dei personal computer, è di 1.378 miliardi, in calo del 10,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il risultato lordo, esclusa Omnitel, nel periodo «che tipicamente rappresenta il periodo di maggior debolezza nei ricavi dell'intero esercizio» è in perdita per 180 miliardi. La necessità di finanziamento totale è salita a 2.700 miliardi rispetto ai 21.197 di fine '96 ma comprende anche l'attività di finanziamento di Olivetti Personal Computer. Sulla base di questi risultati il gruppo spera di raggiungere un obiettivo '97 vicino al pareggio. [f. man.] Roberto Colaninno

Persone citate: Antonio Tesone, Olivetti, Renzo Francesconi, Roberto Colaninno

Luoghi citati: Torino