Cct, rendimenti al minimo storico di Valeria Sacchi
Cd, rendimenti ni minime sterice Cd, rendimenti ni minime sterice E i mercati scommettono sul taglio dei tassi MILANO. L'inflazione che conferma la discesa, la lira che tiene su marco e una situazione politica tornata sotto controllo. E' un mix che rassicura e manda al ribasso i tassi di interesse sui mercati monetari, rilanciando le attese per un nuovo ritocco del costo del danaro. All'asta dei Cct, i rendimenti netti vanno sotto il 6%, il minimo storico dal luglio del '77 quando vennero emessi per la prima volta. Tornano a calare di 35 centesimi, dopo tre rialzi consecutivi, anche i Btp. Mentre entrambe le aste vedono la richiesta superare la disponibilità, addirittura di tre volta per i Cct. Contemporaneamente Bankitalia serve 5500 miliardi di liquidità al 7,23% medio, che significa un calo di 20 centesimi. Mentre, a conti fatti, ci si accorge che la struttura dei tassi sull'interbancario è già scesa negli ultimi dieci giorni di un quarto di punto. Immediatamente si rafforza¬ no le voci di un prossimo taglio del tasso di sconto. E l'euforia si propaga al listino che chiude con un rialzo del Mibtel superiore al 2% e un giro d'affari che si riporta ai livelli degli ultimi mesi, quasi 1200 miliardi. Intanto, va a ruba il Btp future che, a pochi minuti dalla chiusura, scatta a soglia 129 lire. Mentre il ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi conferma per aprile un'inflazione sotto il 2%, anche il direttore generale di Confindustria, Innocenzo Cipolletta, si lascia andare ad un cauto ottimismo. E osserva: «Non si tratta tanto di un problema congiunturale. Se è vero che ci sono tendenze di riduzione in Europa, in America c'è una tendenza opposta. Bisogna guardare a queste variabili con prudenza, ma certo il nostro costo del danaro è elevato, e c'è sempre spazio per una riduzione». Intanto tra gli operatori, analisti e responsabili di uffici studi, la scommessa si sposta sui tempi e sull'entità dell'intervento da parte di Bankitalia. Sarà prossimo o slitterà a maggio? Sarà di mezzo punto o di tre quarti di punto? «Siamo stati tra i primi a dirlo e ora confermo le previsioni - dice Gregorio De Felice, capo dell'ufficio studi di Comit - l'inflazione di aprile dovrebbe essere dell'1,8%, e successivamente Bankitalia potrebbe tagliare il Tus di 75 punti base». Secondo De Felice, con una lira così tonica «si apre una finestra unica, un'occasione da non perdere, e sarebbe un peccato non ridurre i tassi». Anche per Lorenzo Codogno, economista capo della Bank of America di Milano, che ipotizza una riduzione più contenuta, ossia dello 0,50, «la probabilità di un taglio dopo la diffusione dei dati sui prezzi di aprile è alta, il rischio è che Bankitalia aspetti maggio». Sposa le tesi del mezzo punto Sergio Siotto, della Albertini Sim, che conferma: «Le aspet- tative sono vive, e si rinnovano ogni venerdì, qualcosa sarà sicuramente fatto entro maggio». Del resto, gli operatori già si muovono, e acquistano titoli nelle fasce a breve della curva dei tassi. Nel dettaglio, i 3000 miliardi di Cct settennali sono stati assegnati al prezzo di 99,40 lire. I rendimenti sono del 6,56% lordo (7,99% nel precedente collocamento) e del 5,72% netto (6,98%), vale a dire una flessio¬ ne di 1,43 punti sul lordo e di 1,26 punti sul netto. I duemila miliardi di Btp (contro richieste per 3923 miliardi) sono stati assegnati al prezzo di aggiudicazione di 95,70 lire, che corrisponde a un rendimento annuo lordo del 7,50% (7,86% precedente) e netto del 6,59% (6,93%), vale a dire con un calo medio di 35 centesimi. Valeria Sacchi Gli interessi netti all'asta di ieri scesi sotto il 6% II governatore Antonio Fazio A sinistra Cipolletta
Persone citate: Albertini, Antonio Fazio, Carlo Azeglio Ciampi, Cipolletta, De Felice, Gregorio De Felice, Innocenzo Cipolletta, Lorenzo Codogno, Sergio Siotto
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