Terrore sul jet della F1 di Cristiano Chiavegato

Terrore sul jet della F I A bordo le squadre Ferrari e Minardi, atterraggio d'emergenza Terrore sul jet della F I Scoppia un finestrino sul volo da Baires ROMA DAL NOSTRO INVIATO Ritorno avventuroso e con attimi di paura per le squadre della Ferrari e della Minardi, i piloti Giancarlo Fisichella e Jamo Trulli, reduci dal Gran Premio d'Argentina di Formula 1. L'aereo dell'Alitarla in fase di rientro da Buenos Aires su Roma, a circa mezz'ora dall'atterraggio a Fiumicino ha avuto un guasto piuttosto inconsueto che ha costretto il comandante a dichiarare una situazione di emergenza. Sul velivolo, un MD11 della McDonnell Douglas, intitolato al musicista Pietro Mascagni, uno dei primi velivoli di questo modello acquistati dalla compagnia di bandiera, si è incrinato un finestrino anteriore della cabina di guida. L'equipaggio ha avvertito un «crack», simile a quello che si sente quando si prende un sasso sul parabrezza di una vettura, e ha immediatamente notato una crepa sul lato sinistro del cristallo blindato. Nell'abitacolo dei piloti sono scese le maschere dell'ossigeno (necessarie per compensare una eventuale immediata depressurizzazione dell'apparecchio) e il comandante Mauro Pillitteri ha prontamente ordinato all'equipaggio di portarsi ai propri posti, facendo allacciare le cinture ai passeggeri. Per evitare che il danneggiamento potesse diventare maggiore e provocare inconvenienti difficilmente valutabili, Pillitteri, pur compiendo un paio di «esse» in modo da rendere più dolce la manovra, ha mandato in picchiata il grande jet, portandolo da circa 10.000 metri di quota dove si trovava in quel momento, a circa 7000 in zona di maggiore sicurezza. Nello stesso tempo è stata avvertita la torre di controllo di Fiumicino che ha dato precedenza assoluta per l'atterraggio, senza effettuare ìe solite manovre d'avvicinamento. L'assoluta calma mostrata dai piloti e da tutto il personale di bordo ha permesso che in pratica i 280 passeggeri non si siano allarmati più di tanto an¬ che se si sono visti parecchi volti sbiancare. Fra l'altro il volo AZ0689, con origine da Santiago del Cile, aveva già avuto altri problemi. A Buenos Aires, al momento del decollo verso le 16 di lunedì, i responsabili dell'aeroporto avevano avvertito che la pista principale non era più praticabile per alcuni cedimenti dell'asfalto. Così l'MDll che aveva già completato il suo carico di carburante, doveva scaricare la maggior parte del kerosene per partire da una più corta. Sosta di circa 4 ore, atterraggio a Rio de Janeiro per rifare il pieno e poi il via con il brivido finale. La scorsa settimana sempre un MD11 dell'Alitalia in partenza da Roma era stato bloccato al momento del decollo per il cedimento di un motore. E il volo era poi partito l'indomani mattina con 12 ore di ritardo. Giovedì ancora un problema con una sosta imprevista a Rio di Janeiro per 6 ore. Non è un momento felice per gli MD11. Cristiano Chiavegato

Persone citate: Giancarlo Fisichella, Jamo Trulli, Mauro Pillitteri, Minardi, Pietro Mascagni, Pillitteri

Luoghi citati: Argentina, Buenos Aires, Cile, Rio De Janeiro, Roma, Santiago