«Il Papa? Un grande rivoluzionario» di M. Tos.

«Il Papa? Un grande rivoluzionario» «Il Papa? Un grande rivoluzionario» Rimini, Beppe Grillo testimonial della «Pax Christi» CITTA DEL VATICANO. «Pax Christi» tiene il suo Congresso nazionale a Rimini, e alla «Tavola Rotonda», punto centrale della manifestazione, invita Beppe Grillo. L'obiettivo del Congresso è rilanciare il tema della non violenza, nella Chiesa italiana e nel Paese. Grillo parlerà di «economia non violenta». Ma perché proprio Grillo? «Oggi in prima linea vedo che ci sono il Papa, i vescovi, alcuni cantanti rock, qualche comico e i frati» dice il comico genovese. Del Papa che pensa? «Il Papa è stato uno dei più grandi rivoluzionari degù ultimi vent'anni. Parlava della Banca Mondiale, del Fondo Monetario. Mentre i media poi facevano le notizie sul fatto che si dovesse operare o meno, lui faceva dei grandi discorsi». E gli altri? «Tutti quelli che dovrebbero fare dell'opinione sana sono latitanti. Ogni tanto esce uno, un intellettuale che esprime un concetto. Dieci anni dopo». Che impressione le fanno, questi movimenti cattolici? «Sono inquietanti, sono un esercito, già il nome fa paura. Ci sono i "Beati i costruttori di pace", sono i nomi che hanno gli integralisti, sono oltre la .soglia, sono gente pericolosissima». Ha già avuto dei contatti, con loro? «Sì, l'ultima volta c'erano a parlare dei sociologi con l'accento tedesco. L'ultima volta ho sentito parlare questo sociologo tedesco, con l'accento tedesco, un po' inquietante anche lui. Quando si comincia a interpellare i tedeschi vuol dire che siamo pronti». C'è una carica di violenza, in questo fare del bene? «Ecco, io non vorrei proprio questo, non vorrei trovarmi in una Greenpeace con le portaerei, e Legambiente con le autoblindo. Questo non è auspicabile. Una forma di equilibrio però sì, bisogna fare un'inversione di tendenza questo è sicuro. Non c'è più un pensiero, nessuno riesce a immaginarsi un futuro che non sia a trenta giorni. Qumdi questo è preoccupante, soprattutto per i figli. Purtroppo il nostro modello di famiglia diciamo europeo-americana lo stiamo esportando nel mondo. Questo è un disastro colossale. Perché con¬ vinciamo attraverso i media a non fare figli nel Bangladesh, e adesso nel Bangladesh non fanno più figli. C'è un'inversione di tendenza. Solo che là non hanno l'assistenza che abbiamo noi sugli anziani. Quando si troveranno un popolo di anziani, non avranno nessun tipo di meccanismo di sussistenza, che invece abbiamo inventato qua». Ma il nostro è un modello costoso... «Questo ormai l'hanno capito tutti, l'hanno capito anche quelli che continuano a sperare nel libero scambio, nella domanda e nell'offerta, nel libero mercato. Lo sanno anche loro che ormai diventa truffaldina la situazione». Questi movimenti, possono essere uno strumento efficace? «Penso di sì, è la forza che emanano certe personalità, come Zanutelli, come i padri comboniani, che vivono in prima linea, sono gli incursori, vivono nelle discariche a Nairobi. Quando mi trovo di fronte a queste persone ho un senso di pochezza. Vedo questi giganti, giganti perché non hanno niente». Per partecipare a questi congressi si riceve un gettone? «No, ci vuol tutta che non ti prendano ancora dei soldi», [m. tos.]

Persone citate: Beppe Grillo, Christi

Luoghi citati: Bangladesh, Nairobi, Rimini