Giustiziato dopo 20 anni nel braccio della morte di Andrea Di Robilant

Giustiziato dopo 20 anni nel braccio della morte Polemica in Usa: l'attesa vale una tortura Giustiziato dopo 20 anni nel braccio della morte Lunga trafila di appelli e sospensioni ma il suo caso sta diventando la regola WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Vent'anni in attesa di morire. Billy Joe Woods fu condannato a morte nel 1975 per aver stuprato e ucciso un'anziana signora. Ma la sentenza ò stata eseguita solo questa settimana nel carcere di Huntsville, in Texas, dopo una lunga trafila di appelli e sospensioni. Non è una vicenda isolata. Anzi, l'attesa dei condannati nei bracci della morte tende a diventare sempre più lunga e alcune organizzazioni americane che lottano contro la pena di morte hanno preso spunto da quest'ultimo episodio per insorgere contro la «pena aggiuntiva» che lo Stato spesso infligge alle vittime. Il caso Woods cominciò una sera di ottobre del 1975 quando la polizia, allertata dai vicini, entrò nell'appartamento di Mabel Ehatt, una signora di 62 anni malata di cancro. Gli agenti trovarono il corpo riverso per terra e nudo dai fianchi in su: la Ehatt era stata stuprata, picchiata c strangolata. In quel momento Woods stava lasciando l'appartamento della Ehatt, portando con sé il televisore della vittima. La polizia lo arrestò e pochi mesi dopo, alla fine di un processo che durò appena due giorni, una giuria di Houston lo condannò a morte. L'applicazione della pena è stata infinitamente più lenta a venire. Prima ci fu una lunga sequenza di appelli, poi una serie di richieste di sospensione. Tutte queste istanze fecero faticosamente - e inutilmente - il loro cammino nel complesso sistema giuridico americano. E la settimana scorsa la corte d'appello del Texas ha respinto l'ennesima richiesta di sospensione presentata dal legale di Woods. Lunedì sera.Woods si è adagiato in silenzio sul lettino nella camera della morte del carcere di Huntsville e non ha voluto dire nulla prima che il boia gli iniettasse il liquido letale nel braccio. Erano presenti, oltre all'avvocato, due amici e una nipote. Woods, che aveva trent'anni all'epoca dell'omicidio, ne aveva cinquanta quando è morto. E' soprattutto questa attesa ventennale di Woods nel braccio della morte che ha attirato l'attenzione sul caso. Ma nello stesso carcere di Huntsville, dove 449 uomini e 7 donne aspettano di morire, almeno cinque sono in attesa dell'esecuzione capitale da più di vent'anni. «Il meno che si possa dire - afferma Richard Dieter, portavoce del Death penalty information center - è che la pena di morte nel nostro Paese non viene applicata in maniera né rapida né sicura, come invece prevede la legge. E non c'è dubbio che questi lunghi ritardi aggiungono alla condanna una tortura psicologica che non è prevista né dalla giuria né dalla legge». Ma Dieter e altri pensano che le attese nei bracci della morte siano destinate ad allungarsi: «La pena capitale ha creato una grande confusione, un immane groviglio nel nostro sistema. La sua natura così controversa fa sì che le corti sono ingolfate da migliaia e migliaia di appelli. E poi capita che le leggi stesse cambino. Che le sentenze vengano sospese per lunghi periodi in attesa di chiarimenti legislativi, per poi essere riconfermate». Nel Texas, per esempio, tutte le condanne a morte furono sospese per un certo numero di mesi l'anno scorso mentre i giudici esaminavano un aspetto dello statuto texano, che letto in un certo modo avrebbe potuto portare all'annullamento di numeróse sentenze capitali. Il grande pasticcio che si è creato attorno alla pena capitale, e che sta portando al sovraffollamento dei bracci della morte negli Stati in cui è ammessa la pena capitale, ha raggiunto una dimensione tale che il problema specifico dell'«attesa» potrebbe essere presto esaminato dalla Corte Suprema. Andrea di Robilant

Persone citate: Billy Joe Woods, Mabel Ehatt, Richard Dieter, Woods

Luoghi citati: Houston, Texas, Usa, Washington