«L'incendio è partito dalla cappella»

«L'incendio è partilo dalla cappella» Il fuoco è divampato all'altezza del falso tetto che sta alla base della cupola centrale «L'incendio è partilo dalla cappella» Cinque fotogrammi ricostruiscono il rogo al Duomo di Torino TORINO. L'incendio di venerdì notte è partito all'esterno dalla cappella del Guarirli, all'altezza del falso tetto che sta alla base della cupola centrale. Sono bruciate prima le travi di supporto, poi il fuoco ha raggiunto i ponteggi soprastanti e, nel giro di cinque minuti, ha cominciato ad interessare l'interno della cupola. Solo successivamente si è esteso a Palazzo Reale. La dinamica è fissata da sei fotogrammi scattati da una ragazza diciottenne, che ha chiesto di mantenere l'anonimato ma che ha contemporaneamente voluto mettere a disposizione de La Stampa immagini che sono destinate a spazzare via ogni dubbio sul «punto d'attacco» del rogo, e probabilmente anche ad aiutare le indagini della Procura della Repubblica. La preziosa documentazione è opera di una ragazza con il pallino della fotografia che per il suo compleanno aveva chiesto in dono una Yashica automatica con lo zoom. Una macchina capace di buone preastazioni tecniche che hanno consentito, grazie all'adozione di una focale da teleobioettivo, di «stringere» molto l'immagine sul rogo. «Sì, sono stata fortunata. La buona qualità delle immagini è anche una conseguenza dell'uso di una pellicola a 1000 Asa, cioè con una sensibilità particolarmente elevata». Quella sera Sandra (la chiameremo convenzionalmente così) era uscita di casa con la macchina fotografica per andare al concerto di Nek, al Colosseo. «Quando lo spettacolo è finito, insieme ad vm'amica, ho preso l'autobus 63. Siamo scese in piazza San Giovanni, prò prio davanti al Duomo, ed abbia mo visto del fuoco sulla cappella del Guarini. Non ho guardato l'o rologio, ma con un'approssima zione di cinque minuti dovevano essere le 23,45. Mi erano rimasti alcuni fotogrammi hi macchina ed ho cominciato a scattare. Pri ma uno scatto non troppo preciso, ma subito dopo ho azionato lo zoom ed ho migliorato l'immagi ne». Gli amici che erano con Sandra hanno subito pensato a chiamare aiuto: «Ma qualcuno, sulla piazza, ci ha risposto che i vigili del fuoco erano già stati avvertiti dai custodi. E, in effetti, dopo qua! che minuto abbiamo cominciato a sentire in lontananza le sirene dei mezzi di soccorso che si avvi cinavano. Io intanto continuavo a scattare». Proprio hi questi frangenti Sandra può toccare con mano l'efficacia dei primi interventi «Ci sono state scene molto parti colari. Che si potrebbe definire buffe, se la situazione non fosse stata drammatica. I vigili, una volta sulla piazza, hanno comin ciato a correre a destra e manca alla ricerche delle bocchette del l'acqua. Non sapevano dove fossero. Intanto alcuni giovani, in sieme ad un sacerdote, avevano spalancato il portale del Duomo e si davano da fare intorno alla fontana, un toret, posta a sinistra del sagrato per riempire d'acqua alcune bottiglie, quelle da un litro e mezzo di plastica usate per l'ac qua minerale. Poi ogni ragazzo correva all'interno del Duomo, penso per gettare acqua sull'altare e cercare di proteggere la Sindone. Dopo qualche minuto i vigili hanno finalmente trovato quel che cercavano e si è visto uscire acqua dalle loro pompe». Le ultime immagini scattate della ragazza mostrano le fiamme già altissime all'interno ed all'esterno della cupola del Guarini e lasciano intravedere, alla base della scalinata, a sinistra del Duomo, il grande piazzale quasi deserto. La grande lotta al fuoco doveva ancora cominciare. Come analizzare le immagini, che proponiamo in seguenza ai nostri lettori? Intanto va detto che sono i riscontri fotografici più vicini allo scoppio dell'incendio attualmente disponibili. Nella prima immagine, quella un po' sfuocata mentre Sandra sta armeggiando con il teleobiettivo, è comunque già possibile individuare il fronte dell'incendio, ancora molto circoscritto ad un segmento di tetto lungo 4-5 metri. E' una fiamma compressa, un po' per la presenza della mezza tet¬ toia, mi po' per l'ancora scarsa aggressività del fuoco. Solo dopo qualche istante, superato il mezzo tetto, il fuoco prende slancio sui ponteggi, coperti di tavole di legno molto secco. Ed è questa circostanza che consente alle fiamme di arrivare all'interno, frantumando con il calore le vetrate che si intravedono al di sopra del punto d'attacco del fuoco. Un attento esame dei fotogrammi permette di escludere che l'incendio sia partito dal Palazzo Reale, sia per l'assoluta mancanza di qualsiasi punto luminoso sospetto, e sia per la posizione degli sbuffi di fumo che sono ben visibili tutto intorno alla cupola e praticamente assenti (nonostante un po' di vento) nella zona soprastante il palazzo. L'ultima immagine è indicativa: a destra della cupola si intravede il fuoco che sembra trasferirsi dalla cappella del Guarini al Palazzo Reale. Questo è quanto appare sommariamente deducibile dalle immagini, la parola definitiva tocca ora ai periti. Angelo Conti Lo scoop realizzato da una ragazza: «Tornavo dal concerto di Nek, sono scesa dal bus in piazza S. Giovanni e ho visto le fiamme: avevo la macchina e ho cominciato a scattare» Le ultime immagini mostrano le fiamme già altissime all'interno e all'esterno della cappella del Guarini e il piazzale ancora deserto 2. L'INCENDIO SI ESTENDE -. , •• . • i '-.:... : :•■:---:;-,.- 4. L'ATTACCO AL FINESTRONE 5. IL FUOCO AVVOLGE PALAZZO REALE Cinque delle sei immagini scattate da una giovane appassionata di fotografìa la sera dell'incendio del duomo di Torino Copyright «La Stampa» Riproduzione vietata - .

Persone citate: Angelo Conti, Guarini

Luoghi citati: Torino