Bertinotti chiude la porta a Ciampi

Bertinotti chiude la porta a Ciampi Larizza: il governo procede in modo unilaterale e senza il consenso delle parti sociali Bertinotti chiude la porta a Ciampi I sindacati: sul Welfare non ci siamo ROMA. Ciampi conforma in commissione parlamentare che il governo intende inserire la riforma delio stato sociale fin dal prossimo dpel' di alaggio e subito si scatena la baganv Alzano le barricate i sindacati ed entrano in fibrillazione i partiti. Tanto che il ministro Treu se ne esce con una facile profezia: «La discussione sarà difficile, ma vogliamo portarla avanti con determinazione». Treu aggiunge anche che non può «commentare ogni giorno im sospiro in più o un lamento in meno di Bertinotti. Perche la verifica va fatta e credo che anche Bertinotti abbia capito che facci arco sul serio». Fissando come tempi per la prevedible battaglia sul Welfare i giorni immediatamente seguenti alla conclusione della verifica in corso con i i sindacati sull'occupazione. Ma il leader di Rifondazione non 1 abbaitelena certo la sua tattica preferita delle stop and go che rischia di portare al parossismo la vita politica nelle prossime settimane, alternande apparenti aperture a ' brusche chiusure. E anche ieri B rtinotti e tornato sull'argomen•; Welfare per puntualizzare -.r.: : aveva detto il giorno precedente sulle pensioni per 10 anni resta tutto com'è. Spiega adesso Bertinotti: Ln vigore c'è una legge sulle pensioni, quella Dini, che noi non abbiamo voluto ma che deve essere rispettata e che va a regime nel 2008. E poi c'è lo scenario future su cui discutere. E lì che la riforma va ripensata». E quanto all'acrazione di Ciampi, alla verifica inclusa nel dpef. Bertinotti chiude fragorosamente la porta: «Hanno ragione i sindacati, se si comincia :;s: non si comincia neppure». Z che cosa hanno detto i sindacati? I primi a replicare a Ciampi sono stati Larizza e D'Antoni. Il leader della Uil attacca duro: «Se si anticipa la riforma nel documento di programmazione economica-finanziaria de! governo, questo produrrà sicuramente una rottura con il sindacato». E Larizza prosegue sullo stesso tono bellicoso: «Il governo Prodi ha scelto di procedere in marnerà unilaterale e senza il consenso delle parti sociali». E lancia una decisa stoccata a Ciampi perche '.continua a rifiutare la trasparenza necessaria nel sistema previdenziale separando, come è 1 suo dovere, l'assistenza dalla previdenza». Sullo stesso tasto batte anche Sergio D'Antoni, il leader della Cisl, affermando che continuare a parlare di possibili interventi sulle pensioni «è un errore». E continua secco: «Noi insistiamo: se il governo ha mia proposta la faccia. Noi difendiamo invece la riforma del '95 che se attuata integralmente garantisce l'equilibrio finanziario e previdenziale. E a Ciampi ricordo che quest'anno sono stati risparmiati 7 mila miliardi alla voce previdenza, applicando, anche se parzialmente, la riforma del '95». Insomma, il governo di Prodi e Ciampi rischia di scontrarsi presto contro il muro alzato da Rifondazione e dai sindacati, che subordinano l'avvio della verifica sul Welfare State alla conclusione della verifica sull'occupazione, mentre D'Antoni esclude anche interventi sulla sanità. E contro un ridimensionamento in campo sanitario si è espressa anche Gloria Buffo, responsabile del settore per il pds. La Buffo ha detto infatti che «la salute è un diritto, non una variabile dipendente dai parametri di Maastricht. Per questo sarebbe sbagliato aumentare i ticket o spingere chi ha redditi alti a uscire dal sistema sanitario pubblico a favore della mutualità integrativa. Perché così avremmo solo una sanità di serie A e una di B, ovvero uno Stato sociale più ingiusto e corporativo». Un suggerimento singolare arriva dai Verdi, che propongono, come contropartita a un eventuale innalzamento dell'età pensionabile, un anno sabbatico ogni otto di lavoro. «Idee strampalate», quelle dei Verdi e di Rifondazione, liquida sbrigativamente da «esperto» Giuliano Cazzola, mentre il sindaco uscente, dell'Ulivo, di Trieste, Riccardo Illy, candidato alle prossime amministrative, giudica "«quella di Bertinotti l'ennesima provocazione. Così facendo vuole la sconfitta economica del Paese». [p. pat.] GLIAUT AUT Dl BERTINOTTI PENSIONI. -Net '97 nesmno meltera le nittiti ml- MANOVRA. -Aggredire i pemionatt signijica lepensioni. Se lofara, gli vemnmo lagliale- mandate in crisi il GovernoProdi- (18-2-1997). ,, . ii . •■ I,,' j.^' j.I STATO SOCIALE. -La riforma dello Stato sociale •Un Memento mile pension!' Non e allordine del , „, , ' , ,. , ., , .„ M1 o looTi vaehegsiata da DAlema? Cost si trasforma 1 Italia aionioper ilprossimo millennia- ' 00 ■ ... . ,„«,, in nun I ntva. (22-2-1997). CONTRATTO DEI METALMECCANICI. -L'ese- „,., . , LAVOKO. •// liltensmo nelle zone deboli non porcutwo dene presentare una propositi antonoma al „ , „ „ , , „ ,, la alio sviluppo ma all Albania- tavolo delle Initiative ci rorrebbe nn inizialira " (16 3 19971 alia Danat-Cattin quellierano tempi quando i mi- ' '" nistri del Uworo emtio veramente ttili- ALBANIA. -In questa avventura i nostri soldalifi- (13-12-1996) niranno per riscbiare la pelle- (3-4-1997). «Rivedere le pensioni a maggio? Proprio no» Nerio Nesi responsabile economico di Rifondanone comunista

Luoghi citati: Albania, Italia, Roma, Trieste