Itinerari turistici e letterari con Pavese Fenoglio Arpino

QUEL TRENO PER LE LANGHE QUEL TRENO PER LE LANGHE Itinerari turistici e letterari con Pavese, Fenoglio, Arpino Presidente, hanno voluto i binari più in là. Saggezza e cocciutaggine antiche, secolari come l'aristocratico vino). Bra, dunque. All'edicola della stazione, davanti alla gran piazza che si apre «come un grido tra le case», Giovanni Arpino scoprì il «convoglio» che lo portò alla cultura maiuscola, «Le Occasioni» di Eugenio Montale. Dalla «regina di cuoi», il futuro premio Strega con «L'ombra delle colline» mosse finito il liceo classico. «A Torino - è una sua testimonianza - arrivo, matricola di Lettere, nell'autunno del 1946, in treno. Uno di quegli accelerati entrati ormai nella leggenda delle strade ferrate: ca- In alto una veduta delle Langhe che domenica 13 aprile saranno meta di una gita in treno e pullman su itinerari d'ispirazione letteraria In basso un ritratto della Contessa di Castiglione valli 8, uomini 40». Treni - ricordo indelebile - «freddissimi. Operai, impiegati, studenti: tutti stipati in terza classe. E vessati dagli ispettori, implacabili e rispettatissimi. Il pendolare con la tessera scaduta non aveva scampo: veniva fatto scendere a Carmagnola». Il «cavalli 8, uomini 40» si vuotava al Lingotto, gioiello metalmeccanico dell'epoca. «Con il barachin - è ancora una memoria di Arpino - e le zucche secche per il vino i soldatini blu si affrettavano verso la fabbrica. Dimostravano una famelicità, un'aggressività esistenziale straordinarie, tipiche dei neofiti». Nelle Langhe, in treno, ritornò il Johnny fenogliano di «Primavera di bellezza», dopo la disfatta dell'8 settembre. A Genova Brignole «si arrestò netto davanti a una prospettiva del cielo sopra le alture: era, in profondo, cielo del Piemonte, austero, con rallentatissime evoluzioni di nuvole». Scese a Genova, con uno stratagemma raggiunse «il treno per il Piemonte». Di galleria in gaheria «sentiva l'avventura terminata (...). Poi sporse fuori la testa e guardò a lungo, ma con occhio affaticato e poco retinente, l'impennata violacea dell'immenso sistema collinare alle cui falde opposte giaceva la sua città». «Non si può essere spaesati», era sicuro Piero Gobetti. Ma il suo treno non tornò mai a Torino, la sua cuna, come Santo Stefano Belbo lo fu di Pavese, Alba di Fenoglio, Bra (una Bra mentale) di Arpino. Il viaggio in terza classe, su panche di legno, sorvegliato da ferrovieri con divisa color grigio ferro, si esaurì a Parigi, sulla collina del grande sonno, il Pére Lachaise. Bruno Quaranta IL PROGRAMMA Di DOMENICA 13 APRILE Domenica 13 aprile si va per le Langhe in treno (e in pullman), seguendo un itinerario turistico, letterario, gastronomico e di intrattenimento. L'iniziativa è dell'Ente Turismo Alba-BraLanghe-Roero in collaborazione con Apt, Ferrovie, Satti e i Comuni di Alba, Bra e Santo Stefano Belbo. Partenza da Torino-Lingotto alle 8,40 e ritorno alla stessa stazione alle 21,35. La giornata. Si parte da TorinoLingotto con soste a Cavallermaggiore, Bra ed Alba. In treno una troupe di attori accoglierà i turisti. Recital di benvenuto alla stazione di Santo Stefano Belbo. Nella piazza principale del paese sarà allestita la mostra «Modelli e immagini di treni d'epoca», organizzata da Gatt e Amici del Treno. Il viaggio proseguirà in pullman, in compagnia delle guide turistiche del Cegat, secondo l'itinerario prescelto. Tre le possibilità: «I luoghi di Cesare Pavese», «La Langa di Beppe Fenoglio», «Itinerario romantico». Una quarta scelta riguarda il «trekking cappa e spada». Intervallo: pranzo con menù tipi¬ ci, accompagnati dai vini di Langhe e Roero. A pomeriggio avanzato, ritrovo per tutti di nuovo a Santo Stefano Belbo, in piazza Umberto I, per il recital conclusivo. Gran finale con degustazione di prodotti tipici abbinati al prestigioso Moscato d'Asti. Ritorno in treno. Il treno. Le carrozze saranno trainate da un locomotore elettrico d'epoca nella tratta Lingotto-Cavallermaggiore e poi da una locomotiva a vapore del 1912 (gruppo 422), di proprietà del Museo Ferroviario Piemontese e recentemente restaurata. Andata. Ore 8,40 partenza del treno dalla stazione di Torino-Lingotto; 9,20 Cavallermaggiore; 9,40 Bra; 11 Alba; 11,35 arrivo a Santo Stefano Belbo. Ritorno. Ore 18,30 partenza da Santo Stefano Belbo; 19,10 Alba; 19,50 Bra; ore 20,40 Cavallermaggiore; ore 21,35 arrivo a Torino-Lingotto. I luoghi di Cesare Pavese. Itinerario letterario guidato, con recital alla casa natale di Cesare Pavese, alla casa di Nuto e alla cascina della Mora. La Langa di Beppe Fenoglio. Riscoperta, con guida, dei luoghi descritti da Fenoglio, accompagnati dall'amico dello scrittore Ugo Cerrato. Visita alla Casa delle Memorie. Proseguimento verso il Pavaglione, a San Bovo di Castino sulle tracce di Agostino e Tobia protagonisti de «La Malora». Itinerario romantico, visita guidata attraverso la Valle Tinella fino al Santuario della Madonna del Buon Consiglio di Castiglione Tinella, meta di numerosi pellegrini dalla fine del 1400. Nel centro storico, rievocazione in costume dell'incontro segreto tra Costantino Nigra e la Contessa di Castiglione. Trekking cappa e spada. Da Santo Stefano Belbo, attraverso le colline, si raggiunge «Il Nido», famosa villa teatro di racconti pavesiani. Pranzo all'aperto con prodotti tipici. Rievocazione dell'assedio di Canelli. Le quote. Ognuno dei tre itinerari classici costa 65 mila mila lire; se i partecipanti sono inferiori a trecento, il prezzo sale a 73 mila. Il trekking, 40 mila. Bambini fino a 2 anni, gratuito;