NON AMARMI MARMINONA di Stefano Bartezzaghi

LA POSTA IN GIOCO LA POSTA IN GIOCO NON AMARMI MARMINONA Scrivete a: Stefano Bartexzaghi «La posta in gioco» La Stampa - Tuttolibri via Marenco 32 10126 Torino Icommessi incominciavano a guardarmi male. Mi stavo rigirando fra le mani un libro che ho fi Inito per non comprare, un romanzo francese, un bel tomazzo che racconta la storia di una donna misteriosa, «mezza angelo e mezza diavolo», che già nel nome porta «l'emblema di un mondo arrovesciato». Magari ho torto, ma non mi è venuta voglia di saperne di più. Mi sono solo appuntato le frasi della quarta di copertina che ho appena citato e, naturalmente, il titolo Stéphanie Phanistée (autore Frederick Tristan, editore Fayard, 1997). Stéphanie è il nome, Phanistée è il cognome: un anagramma? Da un certo punto di vista, sì: possiamo anche suggerire l'adattamento italiano: Stefania Fantasie. Però un anagramma dovrebbe essere caotico, mentre ripetendo il nome e il cognome dell'imprendibile dama (Stefani, fanistè) si sente che è un gioco diverso. Americo Scarlatti ha una pagina in cui, dopo aver pregato le signore di astenersi dalla lettura, allude al gioco che si fa ripetendo molte volte la parola: «Ionico». In altri casi l'esito non è malizioso, ma nonsensico. Capita con le canzoni sanremesi dai ritornelli più martellanti, come la temibile «Marminona» di qualche anno fa. 11 vero titolo era: «Non amarmi», ma veniva ripetuto come un mantra, fino a scomporsi e ricomporsi nel più suggestivo «Marminona». E' facile figurarsi la marminona come una Stéphanie Phanistée di taglia forte, dalla carnagione chiarissima e dal carisma del mediomassimo. Il titolo si può allora intendere tutto di seguito, come uno scongiuro: «non amarmi, marminona». Questi giochi sono anagrammi e non lo sono. Lo sono da un punto di vista burocratico, co¬ me un pinguino è un uccello. Non lo sono se li si vede scritti non lungo una riga ma attorno al quadrante di un orologio. Immaginiamo di scrivere una E al posto delle dodici, una S all'altezza delle due, una T alle quattro, una A alle sei, una S alle otto una I alle dieci. Partendo da mezzogiorno e procedendo in senso orario si legge estasi. Partendo dalle otto si legge siesta: c'è sempre del torpore, ma in poche ore siamo passati dalle meditazioni indiane alle pennichelle messicane. Altro esempio. Ore dodici, N. Ore tre, A. Ore sei, N. Ore nove, O. Alle dodici, si legge nano. Alle tre si legge anon. (abbreviazione di «anonimo»). Alle sei si legge nona. Alle nove si legge Onan, il protagonista del più tenace equivoco lessicale, martire dell'eufemismo. Sono più numerosi i casi in cui una sequenza di quattro lettere si può leggere da tre (e non quattro) punti LA VIGNETTA DI MARAMOTTI di partenza diversi: meno, nome, omen. Roma, Omar, marò. Ramo, amor, mora. L'idea dell'orologio non è mia, ma viene da un incredibile racconto «ciclico», pubblicato nei quaderni dell'Oulipo nel 1978, autori Paul Fournel, Jacques Roubaud: «L'Hotel de Sens», dove la stessa sequenza di lettere, a seconda del punto di inizio, produce quindici frasi diverse in senso orario e altre quindici in senso antiorario. Escludo che un gioco del genere sia ripetibile in italiano: persino in francese è stato possibile solo grazie ad aggiustamenti ortografici e non. Ma senza aggiustamenti ortografici, ecco che la capitale Paris risuona di spari (fino a essere rasa al suolo: sparì), la Telecom si tramuta in Lecomte; il giornale tedesco Stern diventa U nome internazionale Ernst. La vocazione di questo gioco dominato da un diavoletto fonetico - mi pare quella di prendere parole usuali e tranquille e restituirle in una forma nuova, spesso irriconoscibile, sempre molto strana. I nomi di alcuni eminenti vati nazionali diventano così: Ucci card (tessera per orchi), Val Cantica (nome scherzoso del parco del Gran Paradiso), Ascoli P. (abbreviazione toponomastica) e Colipas (amico di Gargantua), Colofos (amico di Pantagruel), Rarcapet (profeta biblico), Unzio Dann (grottesco personaggio italoamericano di John Fante), Talemon (marca di gelato) e Emontai (formaggio), Tiung-A-Ret (poeta indocinese), Otto Zanz (protagonista di un racconto di Borges), Guineti-San (notabile giapponese), Nogozza (sparring partner della Marminona). Stefano Bartezzaghi

Luoghi citati: Roma, Torino