«La Bicamerale? E' un mercato»

«la Bicamerale? E' un mercato» Taormina soffia sul fuoco delle polemiche. Berlusconi: i pm? Sono organici alla sinistra «la Bicamerale? E' un mercato» E i penalisti chiedono: via i politici dal Csm ROMA. Non c'è pace per la riforma della giustizia. E non c'è giorno senza una nuova polemica. Ieri Silvio Berlusconi ha lanciato un durissimo attacco, l'ennesimo, ai pubblici ministeri. «C'è un disegno strategico della sinistra - ha detto il leader di Forza Italia - che passa attraverso la giustizia: i tribunali, i pm sono lì non per fare giustizia, ma per fare fuori i partiti e gli avversari politici». L'avvocato Taormina, invece, ha gettato benzina sul fuoco delle polemiche che stanno divampando intorno alla Bicamerale. «Sembra più che altro un mercato - ha detto - nel quale si incrociano non soltanto ricatti, ma anche interessi personali con gli interessi supremi della collettività; e la riorganizzazione del sistema giudiziario è una cosa troppo seria perché possa essere merce di scambio». La riforma della giustizia è stato oggetto di acceso dibattito anche a Genova, dove si è aperto ieri il congresso straordinario del consiglio dell'ordine degli avvocati. Il presidente del consiglio nazionale forense, Raoul Cagnani, ha anticipato i contenuti del pacchetto di proposte che presenterà domani alla commissione Bicamerale durante la sua audizione davanti all'organismo parlamentare. I punti centrali sono: separazione delle carriere in magistratura; un Csm meno politicizzato con l'esclusione di elementi provenienti dalla classe politica e l'incremento della rappresentanza dell'avvocatura; una netta delimitazione costituzionale dei poteri dello Stato per evitare che, come è accaduto, la magistratura invada campi che non le sono riservati. Secondo Cagnani, i membri laici del Csm potrebbero esser nominati per sorteggio tra un gruppo di 400 tra avvocati e professori particolarmente qualificati. A Genova i penalisti si sono detti pronti ad annullare la loro manifestazione del 19 aprile prossimo se i magistrati saranno disposti a fare altrettanto con la loro. Cagnani ha proposto all'Associazione nazionale magistrati un tavolo comune per confrontarsi sulle proposte sulla giustizia in discussione alla Bicamerale e ha invitato il ministro della Giustizia a porre uno stop ad alcuni suoi disegni di legge (da quello sulla distinzione delle funzioni in magistratura a quello sui riti alternativi) visto che essi - sostengono gli avvocati - potrebbero essere in contrasto con le conclusioni alle quali sta approdando la Bicamerale. «E' evidente che sarà necessario un adeguamento di tutte le leggi ordinarie ai principi che saranno approvati dalla Bicamerale», ha su¬ bito chiarito Flick che, intervenendo al congresso di Genova, ha difeso il suo disegno di legge sui riti alternativi. Riti che ha definito essenziali per la funzionalità del processo civile e penale e per evitare la prescrizione dei reati, primi fra tutti quelli di Tangentopoli. Il contrasto tra i penalisti e il ministro della Giustizia si è poi incentrato sull'esigenza o meno di riformare il reato di falso in bilancio. Mentre per il presidente dell'Unione delle camere penali, Gaetano Pecorella, bisogna intervenire su questo reato, prevedendolo come illecito penale solo quando si verifichi un danno in concreto, e non in altre ipotesi, secondo il ministro della Giustizia non va introdotta alcuna modifica. Anzi, secondo Flick, il reato di falso in bilancio, così come è attualmente strutturato, è «fondamentale per la grande marcia sulla strada della trasparenza necessaria per portare l'Italia in Europa», [r. i.] Gli avvocati «Annulleremo la nostra manifestazione se i magistrati faranno altrettanto» Il ministro della Giustizia Giovanni Maria Flick

Persone citate: Berlusconi, Cagnani, Flick, Gaetano Pecorella, Giovanni Maria Flick, Raoul Cagnani, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Europa, Genova, Italia, Roma, Taormina