Bombe sulla strada del Papa, paura a Sarajevo

Bombe sulla strada del Papa, paura a Sarajevo ■ w u ■ L'appello di Wojtyla alla Bosnia-, mai più odio e intolleranza. Poi accende la lampada della pace Bombe sulla strada del Papa, paura a Sarajevo ■ w u ■ Minato un ponte, l'Onu scopre gli ordigni sei ore prima dell'arrivo SARAJEVO. Una piccola santabarbara pronta a esplodere non lontano dal corteo che accompagnava Giovanni Paolo II dall'aeroporto al centro di Sarajevo, lungo il «viale dei cecchini». E quattro estremisti turchi ricercati perché pronti ad organizzare un nuovo attentato. La visita del Papa nella capitale bosniaca s'è iniziata in un clima di grave preoccupazione. Il primo allarme è scattato al mattino, sei ore prima che l'aereo papale atterrasse a Sarajevo. Sotto un ponte che dista meno di duecento metri dal percorso del corteo, la polizia ha scoperto e disinnescato 23 mine e una bomba al plastico. Lo spostamento d'aria dell'esplosione avrebbe potuto causare danni al corteo. Wojtyla ha lanciato un appello angosciato: «Bosnia, basta con l'odio e l'intolleranza». Badurina, Cazzullo Tosarti, Zaccaria ALLE PAG. 8 E 9 Giovanni Paolo II riceve il saluto di un membro della presidenza bosniaca

Persone citate: Cazzullo Tosarti, Giovanni Paolo Ii, Wojtyla

Luoghi citati: Sarajevo