Echevarria: «Sui down mi hanno frainteso»

Echevarria; «Sui down mi hanno frainteso» J! prelato dell'Opus Dei: «Volevo sottolineare le conseguenze negative della promiscuità sessuale» Echevarria; «Sui down mi hanno frainteso» Ma monsignor Albanesi: è anticristiano, si faccia un'inchiesta CITTA' DEL VATICANO. «Sono stato frainteso»: cosi il prelato dell'Opus Dei, monsignor Javier Echevarria, ha spiegato ieri in una lunga dichiarazione alla stampa, il senso delle parole pronunciate a Catania, e che hanno scatenato una tempesta di poh-miche. L'antefatto. Echevarria era mercoledì scorso a Catania per incontrare millecinquecento simpatizzanti dell'«Opera», laici e sacerdoti. Ha pronunciato un breve discorso, a braccio, e poi si è avviato un dibattito. In risposta a una domanda sulla castità pre-coniugale, il prelato avrebbe detto: «Il novanta per cento degli handicappati sono figli di genitori che non hanno mantenuto la purezza del proprio corpo prima del matrimonio». La frase incriminata è giunta alla stampa, e le organizzazioni che assistono i disabili, o i bambini «down» hanno protestato vigorosamente, negando validità scientifica all'affermazione del prelato, e accusandolo di fare «terrorismo religioso». Anche le suore che fanno assistenza in questo campo si sono dette stupite. Per la madre superiora della Casa di Santa Maria Bambina, dove è da anni in funzione un centro di riabilitazione per handicappati, «i fattori che determinano queste nascite sono molteplici ma escluderei come causa l'impurità dei genitori». Dello stesso parere le suore di San Giuseppe dell'Istituto Cottolengo, «stupite per le parole pronunciate. Secondo noi si tratta di una svista dei giornali. Non crediamo che un sacerdote possa aver detto queste cose». Le salesiane del convitto «Smaldone» per audiolesi affermano, invece, che dichiarazioni simili «sono troppo forti. Noi non abbiamo mai sentito tesi del genere. Fanno sorridere». Ieri Echevarria ha spiegato che si è trattato di un equivoco: «Ho letto con stupore alcuni articoli e commenti pubblicati dai quotidiani mentre mi trovo impegnato in un viaggio fuori dall'Italia. Confesso che sono addolorato dell'interpretazione che si è voluta dare alle mie parole: qualsiasi persona dotata di un minimo di sensibilità nutre verso i malati, specie i bambini, una tenerezza ed un affetto che trovano nel cuore di un sacerdote, risonanze ancora più profonde». Echevarria ricorda di aver incontrato «centinaia» di genitori di handicappati, inoltre, anche fra i suoi parenti «non mancano casi di genitori i cui figli soffrono della sindrome di Down». Che cosa sarebbe successo a Catania, allora? «Nel corso di un incontro informa¬ le - spiega il prelato - ho voluto ricordare alcune considerazioni morali sulla virtù della castità ed i suoi effetti benefici, tanto sul piano spirituale quanto su quello fisico. Ho fatto presente il rischio delle possibili e dolorose conseguenze negative della promiscuità sessuale. Mi spiace sinceramente che le mie parole siano state fraintese». L'accenno, ha spiegato l'Ufficio Informazioni dell'Opus, era relativo «a neonati sieropositivi che nascono da madre sieropositive». La precisazione non ha soddisfatto monsignor Vinicio Albanesi, presidente del Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza, che chiede alla «Congregazione per la Dottrina della Fede» di aprire un'inchiesta, «per analizzare correnti anticoncihari e anticristiane». Secondo Albanesi «l'espressione sotto accusa fa parte di una ricerca esasperata, e quindi anticristiana». Marco Tosarti Monsignor Javier Echevarria prelato dell'Opus Dei

Persone citate: Albanesi, Echevarria, Javier Echevarria, Secondo Albanesi, Smaldone, Vinicio Albanesi

Luoghi citati: Catania, Citta' Del Vaticano, Italia