«De Benedetti scippato dell'appello
Caso Ambrosiano Caso Ambrosiano «De Benedetti scippato dell'appello» MILANO. «Carlo De Benedetti è stato scippato del processo d'appello, se è vero che, come dice un giudice popolare, il presidente Della Torre disse che De Benedetti era un delinquente mesi prima che cominciasse il processo di secondo grado per l'Ambrosiano e che avrebbe confermato la condanna». L'avvocato Marco De Luca, legale dell'imprenditore di Ivrea, ha detto di desiderare che «questo fatto venga accertato in pieno», auspicando «un intervento degli organi preposti al controllo del funzionamento della giustizia». Il 2 aprile scorso, si è appreso che allegata alla richiesta di archiviazione della denuncia presentata da Adriano Sofri contro il giudice Gian Giacomo Della Torre che aveva presieduto la corte d'appello che ha confermato la condanna per il caso Calabresi, il pm bresciano Fabio Salamoile aveva allegato il memoriale del giudice popolare Giovanni Settimo nel quale si parlava anche di alcuni commenti che il magistrato avrebbe fatto sull'appello dell'Ambrosiano che avrebbe dovuto presiedere dopo pochi mesi. Secondo Settimo, Della Torre avrebbe detto: «Nemmemo i sindaci dell'Ambrosiano si erano accorti che il Banco Aldino era una "cassetta postale", mentre invece se n'era accorto De Benedetti che ricattò Roberto Calvi. Aggiungendo che De Benedetti era un delinquente e che lui avrebbe confermato la condanna». L'avvocato De Luca ha detto che «se è vero quello che dice Settimo, tutto ciò accadeva nell'autunno del 1995, mentre l'appello Ambrosiano cominciò a febbraio del 1996 per andare a sentenza nel giugno dello stesso anno». «Nel dibattimento - ha proseguito - ci eravamo accorti che c'era una certa fretta di finire e avevamo manifestato insoddisfazione: la posizione di De Benedetti era molto delicata e meritava approfondimento anche perché, sia i giudici civili che i giudici istruttori si erano detti convinti della sua estraneità al fallimento dell'Ambrosiano. Alla luco di quanto detto da Settimo, se sarà accertato che è vero, possiamo dire che non ci fu un processo ma una pantomima dall'esito scontato». In primo grado De Benedetti era stato condamiato a 6 armi e 4 mesi e in secondo la pena fu ridotta a 4 anni e sei mesi. [Ansai
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