Benzinai, marcia indietro

Benzinai, mania indietro Possibile che l'agitazione rientri completamente. Schiarita al ministero sulla ristrutturazione del settore Benzinai, mania indietro Scendono a uno i giorni di sciopero ROMA. Il black-out delle pompe di benzina è stato ridotto da tre ad un solo giorno, ma forse potrebbe saltare completamente. Sotto la minaccia della precettazione, le tre federazioni dei gestori hanno disposto la chiusura degli impianti stradali dalle 19 di martedì 15 aprile alle 7 di giovedì 17, invece che dalle 19 di domenica prossima alle 7 di giovedì, comprese le stazioni di servizio autostradali anche notturne e self service. La decisione, però, è stata certamente influenzata positivamente da un lungo incontro che i rappresentanti dei benzinai hanno avuto ieri con il ministro dell'Industria Bersani e questo fa ritenere che il proseguimento del negoziato potrebbe portare alla revoca dell'agitazione prima di martedì. Ma già ora - riconosce Giugni, presidente della Commissione di garanzia della legge sullo sciopero - «si allontana l'ipotesi di una precettazione». «Il ministro e il sottosegretario Carpi - precisa il segretario della Faib-Confesercenti Genivi - hanno istituito un tavolo di trattativa "nostop" per definire una serie di norme che consentano di procedere alla ristrutturazione del settore e risolvere non pochi problemi delle compagnie e dei gestori». «Dobbiamo ammettere - aggiunge Genivi - che il governo ha fatto un buon lavoro». Pomogranato della Figisc-Confcommercio considera con favore le assicurazioni di Bersani per una ristrutturazione degli impianti con regole chiare e non selvagge: «Resta però fermo il contenzioso con l'Eni e le società petrolifere che vogliono far pagare ai gestori una parte dello sconto applicato quando è l'automobilista a rifornirsi da aolo». E Di Vincenzo della Fegica sottolinea l'urgenza di una integrazione del decreto emanato di recente in modo da permettere entro il '97 la chiusura di 5-6 mila impianti con sufficienti garanzie per i benzinai coinvolti nell'operazione. Soddisfatto anche il ministro. «Apprezziamo - commenta - il fatto che i gestori si siano resi disponibili all'apertura di un tavolo di lavoro per stabilire tappe rapide per il processo di ristrutturazione della rete ed apprezziamo che lo sciopero indetto per la prossima settimana sia stato ridotto ad un solo giorno». Quello che il ministero si è sforzato di fare, rileva Bersani, è stato di fornire una sponda regolatrice al processo di ristrutturazione, che comporterà vantaggi per gli utenti e gli stessi gestori. E il sottosegretario Carpi spiega: «La ristrutturazione deve subire un'accelerazione, ma senza creare ricadute sui gestori. Non vogliamo una ristrutturazione selvaggia: vediamo con piacere un abbassamento dei prezzi, ma siamo convinti che una reale riduzione strutturale dei prezzi può venire soltanto da una seria razionalizzazione e dall'introduzione di elementi di liberalizzazione». Naturalmente la commissione di garanzia non abbassa la guardia nei confronti dei benzinai, così come nei confronti di tutte le altre categorie che proclamano scioperi nel settore dei servizi pubblici essenziali. Il presidente Giugni prende atto che, riducendo la durata della loro protesta, i gestori hanno accolto l'esortazione rivolta giovedì in questo senso dalla commissione, ma è ne¬ cessario che - come prevede la legge - sia assicurata una soglia minima di servizi. E conferma che la legge sullo sciopero prevede la possibilità che siano precettati tutti i lavoratori (subordinati, parasubordinati e autonomi) quando un'astensione - anche solo proclamata può mettere in discussione i di¬ ritti della persona costituzionalmente garantiti, come quelli della salute, della libertà, della sicurezza e della libertà di circolazione. Tra le prestazioni indispensabili vi è senza dubbio «l'approvvigionamento di energie e beni di prima necessità». Gian Carlo Fossi ti ministro dell'Industria Bersani è soddisfatto per la trattativa

Persone citate: Bersani, Carpi, Di Vincenzo, Gian Carlo Fossi, Giugni

Luoghi citati: Roma