L'ultima sfida di Cernomyrdin

L'ultima sfida di Cernomyrdin Il premier potrebbe giocare la carta della crisi per mettere in difficoltà Eltsin L'ultima sfida di Cernomyrdin Voci a Mosca: si dimette MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Si dimetterà Viktor Cfìrnomyrdin da capo del governo? Circolano voci insistenti. E ce n'è ben donde. L'offensiva contro di lui ormai dilaga sui giornali e non ò un mistero da dove venga: da Anatolij Ciubais, il nuovo primo vice-premier, il «riformatore» a oltranza, apppna scagionato dal procuratore generale di Russia da tutte le accuse di evasione fiscale, di furto e malversazione. Così il premier, che qualche giorno fa Eltsin ha messo quasi alla gogna di fronte a milioni di spettatori, accusandolo di non essere capace di governare il suo governo, sembra abbia deciso di tirare i remi in barca, prima che la demolizione personale raggiunga i suoi scopi. Tutti i media russi hanno infatti scritto e detto - in base a fughe di notizie pilotate da Washington - che Cernomyrdin è proprietario di 5 miliardi di dollari di azioni del Gasprom. Il quale Gasprom (colosso monopolistico che gestisce trasporto e produzione di gas e petrolio), a sua volta, rappresenta la torta più ambita della privatizzazione «finale», altrimenti detta «della scimmia daltonica». Cioè prendi tutte le banane del casco, poi si deciderà quali sono le verdi e quali le gialle. Andandosene ora, tra l'altro, Cernomyrdin si toglierebbe la soddisfazione di fare un ultimo sgarbo ai suoi nemici: costringerebbe Eltsin a nominare subito il nuovo capo del governo. Che, stante la situazione, non potrebbe essere altri che Ciubais. In tal modo rompendo le uova nel paniere a Eltsin e a Ciubais stesso. In primo luogo infatti svelerebbe il fittizio equilibrio tra Ciubais e il giovane Boris Nemtsov, che ha accettato di fare il primo vice-premier con la speranza di diventare lui, in un futuro più o meno lontano, il vero delfino. In tal modo Nemtsov capirebbe molto in fretta che il suo destino è quello (come fu per il generale Lebed) di togliere le castagne dal fuoco per conto terzi. In secondo luogo Ciubais dovrebbe passare - per legge - davanti alla ratifica della Duma, che lo vede come il fumo negli occhi. E' ben vero che Eltsin può sciogliere la Duma se questa non gli ratifica il proprio premier per due volte consecutive, ma sarebbe un gesto dalle conse- guenze drammatiche. E molto pericoloso. Anche perché il Presidente, con 10 milioni di persone che non ricevono la paga da mesi, rischierebbe di trovarsi una nuova Duma a maggioranza assoluta comunista. A meno che qualcun altro non gli faccia un favore togliendo di mezzo la Duma per vie, si fa per dire, legali. Così si spiega l'iniziativa del «cittadino Miihail Martirùuk», che ha chiesto alla Corte suprema l'invalidazione del voto del 1995 per «incostituzionalità». Per via dello sbarramento del 5% che impedì l'accesso alla Duma dei partiti minori. Iniziativa che apparirebbe stravagante se non fosse appoggiata dal rappresentante di Eltsin presso la corte, Aleksandr Bukhvalov. Giuliette Chiesa Troppi rimproveri dal Presidente e l'ostilità del vicepremier Ciubais i II primo ministro russo Viktor Cernomyrdin

Luoghi citati: Mosca, Russia, Washington