L'Intifada dello scrittore
I/Intifada dello scrittore A Hebron: «Ma come fate a vivere in mezzo a tanto odio?» I/Intifada dello scrittore Vargas Llosa coinvolto negli scontri veva consegnare allo scrittore spagnolo Jorge Semprun il Premio Gerusalemme, una onorificenza che nel 1996 era stata elargita allo stesso Vargas Llosa. Trovandosi a un'ora di automobile dal punto più critico dei Territori - Hebron, una città santa sia agli ebrei sia ai musulmani che si disputano il controllo della Tomba dei Patriarchi - ha pensato che sarebbe stato interessante vedere la situazione per una volta con i propri occhi. «Entrare nella parte palestinese di Hebron è stato facile», ha convenuto lo scrittore. Da due mesi la città è divisa nel settore H1 (che si estende su quattro quinti del tessuto urbano ed ò controllato dalla polizia palestinese) e nel settore H2, dove vivono guardandosi in cagnesco 450 coloni ebrei e 20 mila palestinesi, affollati nei vicoli della casbah. Per passare da un settore all'al¬ tra Mario e Patricia hanno dovuto ricorrere a tutto il loro coraggio. Si sono uniti agli scugnizzi palestinesi che spaccavano blocchi di cemento per procurarsi munizioni da lanciare contro i soldati israeliani, li hanno seguiti lungo i vicoli, hanno cautamente aggirato la zona di nessuno dove infuriavano gli scontri e - quando ormai si sentivano relativamente sicuri - hanno sfiorato la morte perché sono stati quasi travolti da un colono che guidava all'impazzata un furgoncino. «Per la prima volta ho visto con i miei occhi una vera pioggia di pietre» ha detto lo scrittore che, a differenza dei militari israeliani, non disponeva di un elmetto ed era stalo quindi costretto a proteggersi la testa con le mani. Patricia cercava di ripararsi con una borsa. Più volte i due esploratori sudamericani si sono sentiti addosso gli sguardi attoniti dei di¬ mostranti. «Periodista» ha spiegato Vargas Llosa ai dimostranti. «Sabati» ha poi tradotto ricorrendo così all'unica parola araba che conosceva. Arrivati finalmente nel Beit. Hadassah - la palazzina principale del rione ebraico dove vivono alcune famiglie di coloni - i coniugi Vargas Llosa sono rimasti sbalorditi nel trovare in mezzo all'inferno di Hebron decine di bambini israeliani. «Ma come fate a vivere qua, fra tanto odio?» ha chiesto a un colono. «Noi siamo qua perfettamente felici» gli ha replicato il suo interlocutore. «Guardi che bellezza, i nostri figli...» Al suo ritorno a Gerusalemme Vargas Llosa ha detto a El Pais di non riuscire proprio a capacitarsi nel vedere gli scugnizzi della casba!) e i bambini dei coloni coabitare in una città dove l'odio è palpabile a ogni angolo di strada. la.b.l
Persone citate: Jorge Semprun, Vargas Llosa
Luoghi citati: El Pais, Gerusalemme, Hebron
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