La sicurezza? Un colabrodo di G. Z.
La sicurezza? Un colabrodo La sicurezza? Un colabrodo Uno 007 bosniaco: troppi pazzi in giro SARAJEVO. «Siamo molto preoccupati. Negli ultimi giorni si sono verificati alcuni strani eventi, e siamo coscienti di quel che un qualsiasi incidente potrebbe significare...». L'uomo che ci sta parlando appartiene ai servizi di sicurezza della Repubblica di Bosnia. Prima della guerra faceva l'insegnante, poi gli eventi l'hanno spinto verso un'altra carriera. Accetta di parlare solo per spiegare quanto la visita del Papa stia mettendo sotto pressione le fragili strutture dello Stato. «Tre giorni fa qualcuno ha rubato due auto dello Sfor, la forza multinazionale. Sono veicoli con targhe ed insegne militari, ci chiediamo dove pensano mai di poterle portare e cosa vogliono farci. E' chiaro che questa notizia ha innalzato il livello d'allarme». E le altre stranezze? «In una serie di riunioni avevamo insistito perché l'apparato di sicurezza fosse gestito assieme tra forze bosniache e uomini della Nato. I generali dello Sfor hanno rifiutato fino all'ultimo. D'accordo, hanno i loro specialisti, ma questo significa che adesso lo Sfor controllerà l'arrivo di eventuali pellegrini, la polizia internazionale il percorso e noi i movimenti del Papa in città. Una soluzione bizzarra, non le pare?». Voi, quanti uomini schiererete? «Circa 2500, con questo violando gli accordi di Dayton. Sa che, in base al trattato, Sarajevo può essere presidiata da non più di 1200 poliziotti? Noi per far fronte alle esigenze di questo momento abbiamo do¬ vuto richiamare uomini da tutta la Bosnia. Spero che non interpreteranno questa cosa come una violazione degli accordi...». Dicono che a proteggere il Papa ci saranno quasi 10 mila uomini, fra cui 70 specialisti dei carabinieri italiani. Un apparato enorme. «Eppure, insufficiente a garantire del tutto la sicurezza. Forse, farlo è hnpossibile, ma nel programma ci sono ancora diversi "buchi", momenti di serio pericolo». Quali? «Il percorso dall'aeroporto alla città, per esempio. Il Papa viaggerà lungo il "viale dei cecchini", dove per anni ci si è sparati contro dai palazzi. Li abbiamo controllati tutti, sui tetti ci saranno reparti anticecchini della forza multinazionale, anche goniometri per ipotetici lanci di granate, ma non si può certo stare tranquilli». E chi potrebbe avere interesse a fare una cosa del genere? «Ecco l'altro problema: le parti più diverse. Un fanatico erzegovese che si senta tradito dalle gerarchie cattoliche. Un vendicatore serbo: ieri una pattuglia dello Sfor ne ha arrestati tre. Erano in borghese, armati, poi si è scoperto che appartenevano all'esercito di Pale. O ancora un mujaheddin fuori di senno...». Non li avevate espulsi tutti? «Non tutti. Alcuni hanno sposato delle bosniache ed hanno ottenuto la cittadinanza, li controlliamo al meglio delle nostre forze». [g. z.]
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