Il lungo duello fra gli ex compagni

Il lungo duello fra gli ex compagni Il lungo duello fra gli ex compagni Ma D'Alema incrina il feeling con Berlusconi Io avevo detto: voteremo contro la missione in Albania, ma non ci sarà la crisi. E così è stato». Fin qui il primo D'Alema. Il secondo appare a Montecitorio alle 17 in punto di ieri. Il giorno prima aveva telefonato di persona al sottosegretario Micheli per dargli due consigli da riferire a Prodi: «Deve essere più duro con Rifondazione; non deve insultare l'opposizione». Ma a quanto pare, le raccomandazioni fatte agli altri non valgono per lui, dato che va giù duro su Berlusconi. Promette che non ci sarà crisi, che non ci saranno larghe intese. Che ci sarà solo questa maggioranza anche se con Rifondazione c'è «un dissenso profondo». Aveva detto che il governo di minoranza era una «sciocchezza» e adesso, invece, insegna agli altri: «In Gennania Kohl governa anche se nel Bundesrat non ha la maggioranza. In Spagna Aznar governa perché Gonzalez lo lascia governare. In Inghilterra i conservatori guidano il paese con un solo voto». Infine, calca la mano sull'opposizione, ma poi rimarca quanto sia importante il successo della Bicamerale per «poter governare senza discutere con Bossi, Bertinotti o chiunque altro». Rimane da vedere su quali voti conta per approvare le riforme. Il D'Alema del mattino e quello del pomeriggio. Nient'altro? Neppure per idea. Non bisogna, infatti, dimenticare il D'Alema della sera. Alle 20 e 30 Urbani, forzista e compagno di avventura nella Bicamerale, lo rimprovera in piazza Montecitorio: «Con quel discorso ti sei dato due sganassoni. D'Alema ha schiaffeggiato D'Alema. Così la bicamerale non va da nessuna parte...». L'altro, il D'Alema ter, minimizza: «Ma no. Siamo in una fase particolare. Nel momento in cui davo imo sganassone a Prodi e uno a Bertinotti, non potevo non dame uno anche all'opposizione. Siamo sotto elezioni». Rimane da capire qual è il D'Alema vero: il primo, il bis o il ter? Da qui a giugno si scoprirà. Per ora non ha ridotto i sospetti del premier nei suoi confronti, ha bisticciato con Bertinotti e ha perso la fiducia del Polo. Se voleva sconcertare gli interlocutori, non si può dire che non abbia centrato l'obiettivo. Questa metamorfosi continua ha finito anche per disorientare i suoi più fedeli sostenitori. Ieri mattina, dopo il discoreo di Prodi, Mussi se l'è presa con Folena, proprio il delfino di D'Alema, perché aveva criticato il premier. «Perché parli quando non sai le cose?», ha chiesto Mussi. «Non puoi - ha risposto stizzito Folena trattarmi come uno scolaretto!». Ieri sera, dopo l'intervento di D'Alema Folena, ancora lui, è rimasto di nuovo perplesso: «Forse ha un po' ecceduto contro Berlusconi». Appunto il Cavaliere por la prima volta ha perso la fiducia in D Alema. «Non si può solo chiedere, senza mai dare - si è sfogato - Noi in questi mesi gli abbiamo sempre offerto mia mano, ma da lì non non è mai venuto nulla Abbiamo accettato la Bicamerale, abbiamo sopportato la sua elezione alla presidenza, abbiamo offerto la nostra disponibilità a Ciampi per un anticipo della finanziaria, non abbiamo avuto un comportamento cinico sulla vicenda albanese, mentili potevamo forzare per mettere in difficolta !a maggioranza. E lo so io quanto mi è costato imporre questa linea nel Polo... Chi ha pratica della vita, chi ha esperienza sa che non si può solo chiedere, che solo amor chiama amor... Che debbo dire? Dopo Prodi c'è stato questo discorso di D'Alpina: forse non c'è una congiunzione astrale favorevole ai leader dell'Ulivo...». E allora? Forse D'Alema pecca in presunzione, nell'ambizione di mettere insieme troppe cose. Foree confida troppo in se stesso. Ieri ha fatto ì'eimesima predica ai cronisti: «Non parlo perché mi hanno detto che è poco dignitoso per un leader apparire negli articoli con le frasette. Un leader parla solo nelle aule parlamentari. Me lo ha confermato uno studio. E' come se Maradona giocasse sui campetti di cemento, invece che in imo stadio...». Sarà. Ma dopo tre Prodi e tre D'Alema, anche tre Maradona sarebbero troppi per un Paese normale. Augusto Minzolini Il leader pds sarcastico «Se le Camere fossero tre, domani Romano avrebbe fatto un discorso perfetto» «lo parlo in aula non con i cronisti E' come se Maradona andasse a giocare nei cortili di cemento» Il segretario di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti ieri durante il suo intervento nell'aula di Montecitorio

Luoghi citati: Albania, Inghilterra, Spagna