«Nessun medium per Moro» di Fra. Gri.
«Nessun medium per Moro» Alla Commissione stragi il senatore avita sconfessa Prodi «Nessun medium per Moro» Andreotti: Gradoli? Da una soffiata ROMA. «Non credo alla storia di Gradoli, a cui si sarebbe arrivati con la seduta spiritica. Quell'indicazione venne dall'Autonomia operaia di Bologna. Non lo si disse per non dover inguaiare qualcuno». Parla Giulio Andreotti, convocato dalla commissione d'inchiesta sulle Stragi per parlare di strategia della tensione. Ma anziché di tritolo, il senatore a vita, inquisito per mafia, trova il modo di buttare lì una frasetta che ha l'effetto di un'altra bomba su Prodi. Chi era, infatti, se non l'attuale premier, che in pieno sequestro Moro (il 4 aprile 1978, 12 giorni dopo il sequestro) raccontò di aver partecipato a un pomeriggio «spiritico» con piattino e carta geografica? E che si precipitò, il giorno dopo, a informare la Digos e la de che c'era un posto, «Gradoli», su cui sarebbe stato bene indagare? Via Gradoli, l'abitazione di Mario Moretti e Barbara Balzerani. L'indicazione di Prodi, all'epoca stimato professore di economia e consulente della de, fece molta strada. Arrivò fino alla scrivania del capo della polizia. Sennonché gli agenti furono mandati a Gradoli nel senso di paese e non di strada. Naturalmente adesso tutti dicono, Giovanni Pellegrino in testa: «Se avessero scoperto subito il covo di via Gradoli, la storia del nostro Paese sarebbe stata molto diversa». Ma Andreotti, sul punto, è imperturbabile: «Non si poteva fare di più. Si pensò che Gradoli fosse un Comune e per questo cercammo in quella direzione. Se Dalla Chiesa arrivò in così poco tempo a via Montenevoso (altro covo brigatista, ndr.), fu perché godeva di pre¬ cedenti informativi». Aveva cioè gli infiltrati. Ma Pellegrino non si accontenta: «Se Dalla Chiesa impiegò così poco per arrivare a via Montenevoso, altrettanto poco avrebbe potuto metterci per arrivare a via Gradoli». Ma soprattutto oggi Andreotti dice che non crede alla seduta spiritica. Che sarebbe un espediente per nascondere la vera strada delle informazioni. E insomma dà del bugiardo a Prodi e anche alle undici persone che hanno giurato di essere stati con lui quel pomeriggio a «giocare» con il piattino. Pellegrino fa notare che Benito Cazora, ex on. de che si attivò per rintracciare Moro, aveva dichiarato che già 7 giorni dopo, dalla 'ndrangheta venne l'indicazione di via Gradoli. «A me non risulta - dice Andreotti chiedetelo a Cossiga». [fra. gri.]
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