Tutto esaurito a Torino «Dovranno darci retta» di Enzo Bacarani

Tutto esaurito a Torino «Dovranno darci retta» Tutto esaurito a Torino «Dovranno darci retta» TORINO. Dieci del mattino, via Fanti 17, sede dell'Unione industriale. E' qui la protesta telematica. Sole scintillante e temperatura fin troppo primaverile. Gli imprenditori si accingono a partecipare alla prima manifestazione di protesta della storia imprenditoriale. E' una sorta di loro primo maggio. La manifestazione nella sede torinese degli imprenditori, se si considera il numero dei partecipanti, riesce alla perfezione. La Sala dei 500, che prende il nome dal numero dei posti a sedere, è piena. A questa si aggiunge l'assemblea della Sala dei 200, impegnata in un convegno sul confezionamento dei prodotti, e poi - nel corso della mattinata - convertitasi alla causa e collegata anch'essa in videoprotesta con Roma. Settecento effettivi dunque i partecipanti. Un successo pieno, commentano all'Unione industriale. Ma non ci sono slogan, nemmeno telematici. Anzi, il pubblico di via Fanti è un pubblico attento, scrupoloso, compassato. Applausi, sinceri ma non rumorosi, al discorso di Andrea Pininfarina, presidente dell'Anima (l'associazione delle imprese metalmeccaniche di Torino) e nessun'altra esternazione sonora agli interventi romani. Anche se poi in qualche pausa-sigaretta, i commenti degli industriali torinesi sono tutti concordi: una manifestazione necessaria, un segnale preciso mandato al governo. Ma come si sentono gli imprenditori nella veste di contestatori? «Per me è un ritomo alla gioventù - ri¬ sponde Federico Sapey, clic lavora in una società di servizi - perché quand'ero studente al liceo Cavour protestavo e partecipavo ai cortei, ovviamente per altri motivi. Sono venuto qui perché condivido le motivazioni della protesta e anche per curiosità. Ho però l'impressione che finché non si risolvono i problemi di fondo, la situazione non Gambiera». Una platea attenta, ma compassata, forse anche troppo. Per Massimo Diamante, amministratore delegato della Palmar, altra società di servizi, «la platea è imprenditoriale e, soprattutto, torinese. E dunque è normale che non sia molto calda». Ma in che modo vi danneggia questo provvedimento sul trattamento di fine rapporto, che contestate così duramente? «La trattenuta sul Tfr comporterà una crisi di liquidità nelle aziende che non riusciranno più a investire. Frenare gli investimenti vuol dire frenare lo sviluppo». Il discorso di Marco Tronchetti Provera, presidente della Pirelli, trova molti consensi. «Lo condivido pienamente» afferma Alessandro Regge, della Ulrich (trattamenti chimici). «Questa manifestazione - spiega Maurizio Coppo della Cemet Quality (elettrotecnica) - potrebbe servire a modificare qualcosa nell'atteggiamento del governo. Almeno lo speriamo. Siamo venuti qui proprio per questo motivo». Enzo Bacarani

Persone citate: Alessandro Regge, Andrea Pininfarina, Cavour, Federico Sapey, Marco Tronchetti Provera, Massimo Diamante, Maurizio Coppo

Luoghi citati: Roma, Torino