La Cornwell «Sì, sono gay» di Andrea Di Robilant

La Cornwell «Sì, sono gay» La scrittrice ammette su Vanity Fair La Cornwell «Sì, sono gay» WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE ((Abbiamo fatto solo mi paio di ruzzolate sul tappeto, come si dice dalle nostre parti». Patricia Cornwell, la più celebre autrice di romanzi gialli, minimizza, la butta sul colore, si nasconde dietro un'espressione vernacolare, ma finalmente lo dice. In un'intervista che comparirà sul prossimo numero di Vanity Fair ammette per la prima volta di aver avuto mia relazione con l'ex agente dell'Fbi Margot Bennett. E così facendo amiuncia ai suoi milioni di lettori in tutto il mondo di essere gay. Quella piccola frase a proposito del tappeto rilasciata al mensile americano è significativa non solo perché la Cornwell è un personaggio conosciuto in tutto il mondo - la regina incontrastata del giallo americano ma perché dà impulso ad mi fenomeno nuovo: la discussione pubblica della propria omosessualità da parte di donne celebri. Proprio questa settimana la rivista Time ha dedicato la sua copertina a Ellen DeGeneres, la protagonista gay di una delle più popolari sit-com del momento. E nell'intervista al settimanale - questo è lo scoop che spiega la decisione di dedicarle la pagina di copertina - la DeGeneres amiuncia di essere lei stessa gay. Il fatto che lei e la Cornwell fossero gay non è una notizia: era di dominio pubblico anche se mai confermato. La notizia, piuttosto, è che lo dicano apertamente. Per decenni gli uomini hanno parlato in pubblico della propria omosessualità molto più di quanto non abbiano fatto le donne. «Si trattava soprattutto di darle conforto - ha spiegato la Cornwell parlando della sua relazione con Patricia Cornw l Margot Bennett -. Il nostro rapporto è nato perché lei aveva bisogno di affetto. E forse è nato anche a cause delle mie mancanze affettive del passato. Molte donne hanno rapporti intimi, pieni di affetto vero. E penso che sia molto facile andare un po' oltre i confini». Il suo rapporto con la Bennett divenne pubblico quando si trovò improvvisamente al centro di uno scandalo con aspetti rocamboleschi. L'anno scorso Gene Bennett, l'ex marito di Margot, attirò sua moglie con false pretese in una chiesa in Virginia e sequestrò il prete minacciandolo con un'arma da fuoco. La Bennett, che aveva un'arma con sé, sparò al marito ferendolo. Bennett è stato incriminato a febbraio. E le udienze in tribunale fecero molto chiasso. Soprattutto perché il marito disse di aver agito in quel modo a causa della relazione tra sua moglie e la Cornwell. Ma la Cornwell insiste che il matrimonio dei Bennett era già sul punto della rottura. «E se io ho contribuito a romperlo - dice l'autrice - è semplicemente perché mi resi conto che se Margot non lo lasciava subito lui l'avrebbe probabilmente ammazzata». In passato, quando un giornalista le chiedeva se fosse gay, la Cornwell si defilava, rispondeva in maniera evasiva. E anche questa volta, pur confermando il suo rapporto con Margot, invita a non enfatizzare la notizia: «Non è una cosa importante. Queste cose succedono. Peccato che diventino di dominio pubblico. Sono stata così stupida, così sconsiderata. In fondo era una donna sposata, con due bambini». Andrea di Robilant Patricia Cornwell

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