Cgil pronta al confronto sul costo del lavoro di Fr. Bu.

«Credilo, il governo delti le regole» Billia (Inps): i prepensionamenti o l'inefficienza. Il ministro Treu frena «Credilo, il governo delti le regole» Cgilpronta al confronto sul costo del lavoro ROMA. Il governo ha incontrato l'altro giorno l'Abi per affrontare i nodi della riorganizzazione del sistema creditizio, del costo-lavoro e degli oltre 30 mila esuberi. Nei prossimi giorni, ha detto ieri il ministro del Lavoro, Treu, ci vedremo con i sindacati. Ma che ne dicono le confederazioni? Nulla ci autorizza all'ottimismo, fa sapere la Cisl, mentre la Cgil chiede alle banche un segnale. A tracciare la linea è stato proprio 0 leader della Cgil, Sergio Cofferati, ad un convegno della Fisac sulle privatizzazioni. Il sindacato è pronto a discutere, ha detto in sostanza, attraverso una serrata contrattazione che veda coinvolto il governo, la revisione del costo del lavoro nelle banche, problema da gestire in parallelo con il nodo degli esuberi. Ma le banche devono venire allo scoperto, visto che, per esempio sulla flessibilità, fino ad oggi «non sono state avanzate proposte reali e credibih». «Per la gestione dell'occupazione - ha aggiunto - servono molti strumenti, dalla formazione agli orari al part-time, ma una fatto è certo: non si può caricare sullo Stato il costo della riorganizzazione, che deve essere a carico delle banche». Cofferati non dimentica il governo: deve definire le linee guida di ristrutturazione del sistema creditizio e successivamente queste indicazioni dovranno essere avallate da Bankitalia. Nel dibattito sono anche intervenuti i banchieri. Molinari (presidente Cariplo) ha sottolineato la necessità di «correlare maggiormente il costo del lavoro alla produttività, ridurre oneri e vincoli derivanti dagli automatismi di carriera, eliminare i limiti alla mobilità delle risorse». Anche per Rainer Masera, direttore generale Imi, «la flessibilità del lavoro è fondamentale per il sistema bancario» e inoltre l'innovazione tecnologica rende necessario un ricambio generazionale. E dice Corrado Passera amministratore delegato dell'Ambroveneto «il sistema bancario ha una crisi molto più grossa di quello che sembra; è una crisi che oltretutto peggiorerà nei prossi¬ mi anni». Come affrontarli? Con più immaginazione, risponde Nerio Nesi, responsabile economico di Rifondazione comunista: «Se fossi il presidente di una banca ed avessi il problema degli esuberi, farei quanto ho già fatto 15 anni fa, quand'ero presidente della Bnl: inventerei strumenti nuovi (leasing, factoring, fondi di investimento, merchant bank) per cercare di salvaguardare non soltanto le persone ma anche le loro tecniche e le loro professionalità». E i prepensionamenti? Il presidente dell'Inps, Gianni Billia, è drastico: per le aziende bancarie non c'è alternativa: o la via dei prepensionamenti o quella dell'inefficienza. Più cauto il ministro Treu: «Usare la parola prepensionamento non va bene. Comunque è prematuro parlare di soluzioni», [fr. bu.]

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