Jimmy, 2 amanti e un cadavere

Jimmy; 2 amanti e un cadavere Jimmy; 2 amanti e un cadavere «Quando uccisero Laura ero da Vanna» BERGAMO. Una vita sentimentale infarcita di bugie e sotterfugi, passata col cuore diviso a metà, l'occhio fisso sull'orologio per rispettare i tempi e il piede pigiato sull'acceleratore per far la spola tra una fidanzata e l'altra. Jimmy Negri Bevilacqua, il ventottenne milanese accusato dell'omicidio di Laura Bigoni, deve averlo avuto un po' di pudore mentre raccontava ai giudici della corte d'assise il suo movimentato «ménage àtrois». Già, perché se non esiste una prova decisiva capace di incastrarlo, è sicuro che l'opinoine pubblica lo ha già condannato dal punto di vista morale. Dalla sua deposizione, che si è conclusa ieri, è uscito il ritratto di un califfo disposto a espedienti al limite del diabolico pur di non rinunciare al suo piccolo harem, composto da due ragazze: l'allora fidanzata ufficiale Vanna Scaricabarozzi di Cesano Maderno, che al processo è imputata di favoreggiamento, e Laura Bigoni, la ventitreenne milanese amazzata con nove coltellate la notte del 31 luglio '93 nella sua casa di villeggiatura a elusone. «Sono opportunista, lo ammetto, mi piace divertirmi - ha spiegato Jimmy -. Facevo così anche con Vanna e Laura, ma con l'omicidio io non c'entro». Il ragazzo, I ex vigile del fuoco volontario ne¬ gli studi di Canale 5, ha ricostruito in aula le sue avventure amorose, non lesinando particolari piccanti. Jimmy il califfo ha ricordato come le due fidanzate, ignare l'una dell'altra, a un certo punto si sono incontrate, accorgendosi di essere state beffate non solo sentimentalmente, ma anche dal punto di vista economico: il loro uomo era infatti riuscito ad acquistare una tenda facendola pagare metà all'una e metà all'altra. Il patatrac nell'agosto del '92. «Dal 1° al 15 agosto ho passato le ferie con Vanna - ha ricordato Jimmy -, Poi ho deciso di rientrare perché dal 15 al 30 dovevo andare in vacanza con Laura. Così, mentre ero al mare con Vanna, mi sono inventato una riunione con i vigili del fuoco a Milano. Lei non mi ha creduto e mi ha seguito». Il pedinamento si conclude in corso di Porta Romana a Milano, dove abitava Laura. Qui le due ragazze si incontrano e smascherano il trucchetto: il califfo scappa per la vergogna e viene abbandonato da entrambe. Tre mesi dopo Jimmy si rifa vivo con Laura, la quale alla fine cede al suo corteggiamento. La ragazza è restia, ma il giovane ricorre e espedienti che avrebbero fatto impallidire il Castagna di Stranamore: fa trovare puntualmente sul parabrezza dell'auto dell'ex fiamma mazzi di rose e giganteschi cartelli con la scritta «ti amo». «La ricontattai per convincerla che avevo intenzioni serie - ha raccontato l'imputato ai giudici -. Lei voleva garanzie, io dissi che ero disposto ad andare a convivere». E così anche Vanna è riconquistata. Jimmy dimentica per un po' Laura, che dopo un po' decide di chiedere dov'è quel ragazzo che fino a qualche tempo fa era stato così carino con lei. La giovane scopre però che Jimmy sta per andare a convivere con l'altra e fugge a elusone per un periodo di riflessione. «Io mi sentivo ripagato sessualmente con Laura», ha confidato alla corte l'imputato. Che ha spiegato come fece a riaverla. «Promisi anche a lei la convivenza - ha detto Jimmy - anche se sapevo che non sarebbe mai stato possibile. Ma questo era un argomento convincente e lo usai». Difatti, il califfo riesce nuovamente a tornare con la ragazza. Per andare a trovarla a elusone Jimmy prende un periodo di ferie, all'insaputa di Vanna. «Le dissi che mia madre si sarebbe preoccupata se fossi rimasto a dormire fuori e tornai a Cesano Maderno dove passai la notte con Vanna». La stessa notte in cui Laura fu assassinata. Stefano Serpeliini Jimmy Negri Bevilacqua è accusato dell'omicidio di Laura Bigoni, la giovane uccisa con nove coltellate il 31 luglio del 1993

Persone citate: Jimmy Negri Bevilacqua, Laura Bigoni

Luoghi citati: Bergamo, Cesano Maderno, Milano