Ecco il mio curriculum, giudicate voi

Ecco il mio curriculum, giudicate voi Ecco il mio curriculum, giudicate voi John Major: i cinque anni del miracolo britannico IL PRIMO MINISTRO LLONDRA A campagna elettorale era stata lunga e difficile. I sondaggi erano chiari. Sembrava arrivato il «momento del cambiamento». Ma non era così. Proprio 5 anni fa il governo veniva riconfermato nel mezzo di grandi difficoltà economiche, e da allora la situazione non è sempre stata facile. Ma lasciamo da parte le chiacchiere e guardiamo i risultati. La recessione ci costrinse a prendere decisioni coraggiose. Salirono sia le imposte che i tassi d'interesse, dato che avevamo scelto la strada di un risanamento di lungo periodo invece di una facile popolarità immediata. E adesso quelle decisioni hanno portato i loro frutti. Le tasse sui redditi stanno calando e abbiamo trasformato la Gran Bretagna in una delle economie meno tassate d'Europa. La disoccupazione sta scendendo rapidamente, e dal 1992 sono stati creati due nuovi posti di lavoro ogni minuto. L'inflazione è vicina al 2,5%, mentre era sopra al 9% quando diventai primo ministro. La nostra industria è di nuovo competitiva e la bilancia commerciale migliora. Siamo diventati il Paese europeo preferito dagli investitori. Il risultato è una crescita che si avvicina all'obiettivo di lungo termine che ci siamo posti: un raddoppio degli standard di vita per l'anno 2020. Non abbiamo avuto paura di prendere decisioni difficili. Abbiamo tagliato la spesa pubblica, ma anno dopo anno il governo ha sempre trovato risorse per i settori che contano: scuole, ospedali, polizia. I laboristi sostengono che abbiamo negato risorse a servizi essenziali, ma non dobbiamo dimenticare che al netto dell'inflazione stiamo spendendo il 75% di più per gli ospedali, il 50% di più per le^scuoìe e il 100% di più per la polizia rispetto a quanto ha fatto l'ultimo governo laborista. E adesso che il benessere continua a crescere voglio dare il via a riforme che ci permettano di garantire servizi ancora più efficienti. Il governo conservatore ha cambiato la Gran Bretagna, ma resta ancora molto da fare. Voglio portare i benefici dei conservatori in ogni angolo di questo Paese. I nostri progetti per un nuovo «Welfare State» garantiranno più servizi e i nostri piani pensionistici non saranno soltanto promesse cartacee, legate a un aumento delle tasse, ma produrranno fondi reali, di proprietà di ciascun lavoratore. E i nostri sgravi fiscali aiuteranno ben due milioni di famiglie ad allevare meglio i loro figli e ad avere cura degli anziani. Tutto questo senza dimenticare che dobbiamo continuare a investire nel nostro già moderno sistema sanitario, oltre che in quello scolastico. Negli ultimi 5 anni abbiamo alzato tutti gli standard delle scuole, mentre i laboristi si sono sempre opposti. Quello laborista è un partito che si preoccupa dell'uguaglianza e delle opportunità soltanto in teoria. Mentre i suoi leader tengono lontani i figli dalle scuole pubbliche, si sono mai preoccupati dei bassissimi standard di quelle gestite dai loro consigli e comitati? Per molti aspetti è ancora tempo di cambiamenti. E noi siamo il cambiamento. Nel corso degli Anni 80 e 90 la maggioranza dei britannici ha vissuto un miglioramento delle condizioni di vita, miglioramento superiore a quello di qualunque altro popolo. Nuove scelte e nuove opportunità stanno trasformando la Gran Bretagna nel luogo migliore del mondo in cui vivere. Se ci si sposta da un luogo all'altro di Londra, ci si può sintonizzare su ben 27 stazioni radio. E presto saremo in grado di ricevere 200 canali televisivi. Si può sorseggiare un cappuccino in un caffé elegante oppure bersi una birra in un pub anche la domenica. Si può andare a fare shopping quando va bene per noi e per le nostre famiglie e non quando lo decide il governo. Si può comprare il sushi o la frutta esotica in qualunque supermarket. E si può andare a cena in ristoranti cosmopoliti anche in paesi che una volta non avevano neanche un «fish and chips». I miglioramenti nella scuola, nella sanità, nel lavoro e nel reddito sono evidenti. Dietro ai fatti ci sono aride statistiche, ma queste mostrano una crescita reale nella qualità della vita quotidiana. Oggi ci sono 4 milioni di proprietari di case in più rispetto al '79. Oggi un giovane su 3 va all'università, mentre nel '79 ce n'era solo uno ogni 8. Oggi le liste d'attesa negli ospedali sono molto limitate e la speranza di vita è salita da 70 a 74 anni per gli uomini e da 76 a quasi 80 per le donne. I crimini sono in costante calo per il quarto anno consecutivo. Adesso sono il 10% in meno rispetto ai livelli del 1992. Contemporaneamente, ogni anno, ogni famiglia ha guadagnato in media 1100 sterline in più. Diciott'anni in politica sono quasi un'eternità. E probabilmente tutto questo tempo ha prodotto una diffusa curiosità: come sarà con gli «altri»? Ma ponetevi anche queste altre domande: state meglio adesso di 5 anni ià? E il Paese è migliorato? Il partito laborista si è sempre opposto a tutti i cambiamenti strutturali portati avanti da questo governo. E allora i laboristi come possono chiedere alla gente di fidarsi e pretendere di continuare le riforme in atto? Se Blair si è convertito, allora - come ha dichiarato la signora Thatcher - si tratta di «una conversione di convenienza». Le conversioni di questo tipo non durano. E difatti proprio questa settima na abbiamo visto come la politica laborista possa cambiare repentinamente, non appena la situazione si complica. In pochi giorni il loro manifesto elettorale si è spostato da un problema all'altro, dalla Scozia alle privatizzazioni fino all'Europa, al terrorismo e ai sindacati. Se possono cambiare tanto rapidamente su temi come questi, come si può pensare di concedere loro fiducia? Io mi iscrissi al partito conservatore perché offriva a persone come me speranza, opportmùtà e libertà. Oggi il partito conservatore merita una riconferma non solo per ciò che è riuscito a raggiungere negli ultimi 5 anni, ma anche per le grandi ambizioni che ha per la Gran Bretagna del futuro. John Major Questo articolo è stato pubblicato dal «Times- «Anche nel '92 i Tory venivano dati per spacciati, ma vinsero. Avevamo il 9% di inflazione ora siamo al 2,5% I disoccupati sono diminuiti le tasse anche» A a à a e a i o o o o oa ati o a % o. o ril ea nn a di aa mhe I mo i, he mo li ìe imo il oroJ

Persone citate: John Major, Thatcher

Luoghi citati: Europa, Gran Bretagna, Londra, Scozia