Sul premier l'ombra del pallone di Guido Tiberga

Sul premier l'ombra del pallone Sul premier l'ombra del pallone Romano e la Juventus, vite parallele CALCIO E POLITICA Fi ACCIAMO presto, che stasera c'è la partita». Forse la frase che il gossip di Palazzo ha attribuito ieri a Walter Veltroni è un'invenzione. Anzi, diciamo pure che è una cattiveria inventata di sana pianta per sbertucciare un'altra volta l'uomo più sbertucciato di questo governo. Hai regalato le figurine di Pizzaballa e Suzzacchera con il giornale di Gramsci? Hai aperto le porte di Palazzo Chigi a Vasco Rossi? E adesso subisci pure questo, insieme ai fotoromanzi di Zapata e alle imitazioni all'acqua di rose del Pippochennedi... Certo è che i destini dei nostri governi e quelli internazionali del nostro calcio sembrano legati a filo doppio. Con una coincidenza che di sicuro non è sfuggita a Veltroni e agli altri calciofili del Palazzo: c'era Ajax-Juventus lo scorso anno, quando il professore debuttava al Senato con il suo discorso programmatico, guadagnandosi la sua prima fiducia. E c'era Ajax-Juventus anche ieri sera, con il professore che annunciava alla Camera la sua decisione di salire al Colle per mettersi neUe mani di Scalfaro. Più o meno un anno, dal successo ai rigori della Juventus a quello ai tempi supplementari del premier. Le coincidenze finiscono qui: quella schierata al Senato nel '96 era una squadra tranquilla e pronta ad attaccare: la tv ci mostrava un Di Pietro atletico, un Veltroni sorridente, addirittura una Bindi impegnata a masticare il chewing gum come il più concentrato dei centravanti. Gli unici segni di continuità sono i lapsus di Prodi: dalla gaffe della «provvidenza» pronunciata un anno fa al posto della «previdenza», alla Repubblica «risorta nel '45» scappata al premier ieri mattina. Per il resto è stata un'altra partita: un anno fa Prodi e Veltroni avevano trovato il tempo di sedersi davanti alla tv, forti della fiducia strappata con i voti di Rifondazione, ignari delle «ripartenze» alla Sacchi cui il gioco corto degli alleati li avrebbe costretti nel corso del campionato. Ieri, mentre Lippi e Van Gaal tornavano a tenersi la mano, Prodi stringeva quella di Scalfaro, mentre Veltroni e gli altri aspettavano buoni buoni il ritorno del condottiero. Ieri sera, a sbirciare la Juve su qualche televisore, c'era probabilmente anche Berlusconi, ancor og¬ gi primatista del mondo nella combinata Pallone-Parlamento: 18 maggio 1994, fiducia per sei voti di scarto c Coppa dei Campioni con quattro reti da scarto. Pds e Barcellona sconfitti, Achille Occhetto e Johann Cruyff che si consolavano usando la stessa frase: «Verrà il giorno della rivincita». Quella sera, anche Berlusconi non era riuscito a «far presto» per vedersi la partita. Si era consolato con un brindisi insieme a Letta e Confalonieri. «Ai prossimi dieci anni di vittorie», si erano detti. Altri tempi, adesso il Cavaliere non ha troppa voglia di parlare di calcio... Guido Tiberga Il vicepremier Walter Veltroni

Luoghi citati: Barcellona