Commercio, un '96 diffìcile

Commercio, un '96 diffìcile Il volume delle vendite è cresciuto del 4,6%. Consumi ridotti in dicembre Commercio, un '96 diffìcile Boom degli iper, bene gli alimentari ROMA. Babbo Natale austero nel '96: è arrivato carico di articoli casalinghi e ferramenta. Pentole antiaderenti, vassoi decorati, trapani e levigatrici, roba utile insomma, qualche profumo, pochi balocchi. Lo dice l'Istat con i dati sul valore del commercio fisso al dettaglio nell'ultimo trimestre dell'anno. Decisamente in calo libri e articoli di cartoleria, l'abbigliamento e i mobili. E gli elettrodomestici sono rimasti in vetrina: il crollo delle vendite è stato del 7,7%. Un dicembre nero, che ha fatto egnare un calo dell'uno per cento rispetto al dicembre '96, in un anno che ha chiuso tutto sommato in aumento: +4,6 rispetto all'anno precedente con un'inflazione che ha inciso per il 3,9%. Netta la perdita dell'ultimo mese dell'anno anche rispetto al trimestre, che ha visto una crescita del 2,3%. L'Istat dice anche che il '96 è stato l'anno dei supermercati, che hanno aumentato il valore delle vendite del 12,4% (2,8% in dicembre). La grande distribuzione, ipermercati compresi, è cresciuta del 5,3%, pur con la penalizzazione dei grandi magazzini, in discesa del 5,4%. E rimane stazionaria la media distribuzione: +0,2%. Quanto ai prodotti, sull'arco dei 12 mesi, a trainare la distribuzione in un mercato segnato dalla stagnazione, sono stati quasi esclusivamente i generi alimentari +4,3%), perché quelli non alimentari hanno fatto segnare una flessione (-0,4%). Nella media e grande distribuzione (in grado di dettagliare l'andamento delle vendite), l'incremento complessivo del 4,6% è dovuto all'aumento del 7,3% per i generi alimentari e dell'1,6% per i non alimentari. L'ultimo trimestre dell'anno ha comunque accentuato il divario tra i diversi modi di distribuzione. Ed è il tradizionale supermercato, quello che funziona con 10-19 addetti a mostrare le più grandi difficoltà. Per i «piccoli» che hanno saputo specializzarsi, è arrivata nel complesso una crescista del 2,l0/i (+4,9% nel settore alimentare) contro un calo della media distribuzione dello 0,8% (+4,8% per gli alimentari e -3,6% per gli altri). La grande distribuzione, con oltre 20 addetti, ha invece registrato un incemento del valore delle vendite del 3,9%, sempre con una netta prevalenza degli alimentari (6,2%) rispetto alle altre categorie (1,3%). Anche i segnali in arrivo dai primi due mesi del '97, anticipati dall'istituto Nielsen, confermano l'andamento del '96 e la Confesercenti con il segretario generale Marco Venturi sottolinea che il valore delle vendite '96 per piccole e medie imprese, depurato dall'inflazione, diventa negativo per almeno tre punti percentuali. Gennaio e febbraio hanno rilanciato iper e supermercati: +8,9%, mentre sono in difficoltà le superette: -0,6%, gli hard-discount: -1,5% e i piccoli negozi: -5,4%. Bruno Gianotti Per l'ultimo Natale pochi doni superflui Preferiti casalinghi e articoli-ferramenta VENDITE AL DETTAGLIO NEL '96 (su 95) (Variazione tendenziale delle principali categorie e settori merceologici) Categorie e settori merceologici Variazione 96/95 §M 1 ' » PICCOLA DISTRIBUZIONE 1/1 Alimentari 3,5 Non alimentari -0,7 yf «MEDIA DISTRIBUZIONE 0,1 Alimentari 4,9 Non alimentari : -2,6 ♦ GRANDE DISTRIBUZIONE 5,3 Alimentari 7,6 Non alimentari 2,5 • INTERA DISTRIBUZIONE 1,7 Alimentari 4,3 Non alimentari -0,4 Marco Venturi (Confesercenti)

Persone citate: Bruno Gianotti, Marco Venturi

Luoghi citati: Roma