San Paolo, l'Imi non decide
San Paolo, Pimi non decide San Paolo, Pimi non decide L'Ina compra l'l% ma solo per sei mesi TORINO. Come una partita di poker. L'Imi continuerà «i contatti in corso volti alla partecipazione agli accordi di stabilità relativi alla privatizzazione del San Paolo di Torino», il che equivale a dire che resta in gioco ma non cala le carte. Lo fa, a sorpresa, l'Ina, la quale annuncia che prenderà l'l% della banca torinese e subito precisa che non sarà nel «patto stellare» fra gli azionisti. Il Monte dei Paschi conferma l'interesse, l'Ifi-Ifìl resta alla finestra per vedere cosa succede, la Cariplo aspetta un segnale, la Reale Mutua vorrebbe certezze. La Usta dei futuri azionisti di riferimento dell'azienda di piazza San Carlo si allunga. E il conto alla rovescia per chiuderla è ormai arrivato a meno sette giorni. L'appuntamento è per il 16 aprile, giorno in cui la Compagnia di San Paolo (la fondazione a cui fa capo il gruppo torinese) dovrà annunciare i nomi degli investitori che sottoscriveranno il collocamento privato della prima parte del capitale della Banca previsto per metà maggio. Il 5% a cui arriverebbe l'Imi (esercitando l'opzione che ha in tasca), il 5 del Santander (che pure ha un'opzione su cui decidere entro giugno), il 5 che potrebbe volere l'Ifi-Ifil, il 3 chiesto dal Monte dei Paschi e l'uno di partenza che andrebbe ai francesi della Dexia, fanno già il 19%, quando mancano la Reale Mutua, l'eventuale Cariplo e qualche altro: si fan¬ no i nomi di Mediolanum, dei francesi del Crédit Agricole e i tedeschi del gruppo Hannover. Facile che si arrivi a più del 20% cui si pensava. Gli equilibri sono delicati. L'Imi, che ieri ha riunito il suo consiglio, sta probabilmente valutando se convenga di più uscire e capitalizzare la quota in suo possesso, oppure restare e partecipare alla gestione della prima banca italiana. Il presidente Arcuti non è propriamente contento del funzionamento deUa sinergia fra Montepaschi, Cariplo, San Paolo che controlla il suo istituto. La grande operazione San Paolo era probabilmente il momento che lui attendeva per dare ima svolta all'assetto dell'azienda di Viale dell'Arte e non solo a questa. Ma per ora le cose non sembrano essere andate nel senso che lui sperava. E1 chiaro che tutto dipende dagli assetti, anche da quelli interni all'i¬ stituto torinese dove il barometro non segna «sereno». Le indiscrezioni riferiscono di rapporti «vigili» tra Fondazione e Zandano, con la prima concentrata a consolidare il suo ruolo nella gestione della privatizzazione e oltre. Fonti bancarie riferiscono che la Compagnia vuole ridurre la clausola di autolimitazione al 5% (su un 20% reale che resterà in portafoglio) de! diritto di voto della holding nella banca da 7 a 4 anni. Inoltre si parla della eventualità che la Fondazione conservi una possibilità di veto sui cambiamenti del «patto stellare» e che, ili tempi non lunghi, essa possa riassorbire la parte non privatizzata della banca torinese rimasta nella holding. Senza dimenticare che le novità che si annunciano ai vertici potrebbero avere una qualche influenza sugli sviluppi del caso. Si registrano i malumori del vicepresidente Otto- lenghi nei confronti della squadra al timone. La recente designazione da parte del Tesoro di Giovanni Zanetti nel consiglio della Fondazione potrebbe modificare l'attuale equilibrio, rinforzando i sostenitori della centralità della Fondazione auspicata dal presidente della stessa, Gianni Merlini. L'esito della privatizzazione (che sì farà comunque col piano Zandano) passa anche di qui. Resta poco per chiarire i giochi. Domani il consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi di Siena deciderà il da farsi e contemporaneamente anche i vertici della Cariplo potrebbero pronunciarsi. L'Ina dice che il suo investimento è finanziario e avrà la durata di sei mesi in modo da consentire la stabilizzazione. Una notizia importante per il San Paolo che, però, non contribuisce a rendere il quadro di più facile lettura. [m. zat.] Il presidente dell'Imi, Luigi Arcuti Sopra a destra, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Micheli
Persone citate: Arcuti, Enrico Micheli, Gianni Merlini, Giovanni Zanetti, Luigi Arcuti, Zandano
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