MONDANITÀ' GUARDONA E PROVINCIALE

MONDANITÀ' GUARDONA E PROVINCIALE ™jaEFflV5HfflAJ?OM4 MONDANITÀ' GUARDONA E PROVINCIALE DA' l'amaro in bocca la mistura che oggi ci tocca di bere. E' voyeurismo, provincialismo ed è anche questo fastidioso fenomeno per cui, quando la sinistra tocca, come un angelo, un nome esso ne deve per forza uscire lavato con la candeggina, come Carlo Schmitt o Junger, dove c'era peraltro molta più sostanza che nella signora Leni Riefenstahl, alias la protagonista artistica della vita del Terzo Reich, alias la novantacinquenne che fornisce a Roma in questi giorni un'incredibile photo opportunity di gruppo con svastiche in cambio di un paio di firme, di una cassetta dell'Espresso, di una mostra al Palazzo delle Esposizioni. Così, di questa stupefacente Italia oggi davvero parlerà tutto il mondo per domandarsi come mai, come può essere, che con tante belle opportunità culturali che a un Paese come il nostro certo non mancano (quale artista non si precipiterebbe alle condizioni della Leni?) noi siamo invece così spiritosetti, così oltre il buonsenso, da pavesarci, appunto, di svastiche come era pieno di svastichette a mo' di ornamento l'articolo con cui ieri «la Repubblica» descriveva l'ospite tedesca. Sarà stata brava la Riefenstahl, sarà stata, come adesso si ama ripetere, femminista... Ma anche se era indomita e forte nel suo lavoro, capace di guardare e descrivere con la macchina da presa, perché mai questo dovrebbe indurre un visitatore delle sue mostre o lo spettatore dei suoi film a bendarsi gli occhi, a dimenticare quel sorriso beota di cui in alcune foto la regista gratifica Hitler, un sorriso degno di «Eros e Priapo» di Carlo Emilio Gadda. Il destinatario del sorriso non era Fanfani, e neppure Berlusconi, e nemmeno Berlinguer... Già è sempre stato sgradevole il sorriso dell'intellettuale al potente, già il suo protendersi voluttuoso è stato sempre sanzionato in quanto tale. Se poi il destinatario è Hitler, è mai possibile che questo all'Italia non debba dire ormai nient'altro più che una parolina sommessa: «E, certo... Però...». E poi, se invece il raggiante dispensatore di sorrisi è una donna Fiamma Nirenstein CONTINUA A RAS. 9 SETTIMA COLONNA

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