Ecco costi e rendimenti degli Azionari italiani

..5 ..5 /2 f Ecco costi e rendimenti degli Azionari italiani CATEGORIA/2 f L'UNO O L'ALTRO Basta guardare ai patrimoni di due fondi della medesima società di gestione, la Genercomit: Capital, che appartiene alla categoria degli «azionari italiani», ha in portafoglio circa il 70% di azioni italiane, il resto è investito in azioni estere (oltre a una quota di liquidità). Per Azioni Italia, che rientra nel gruppo degli «Specializzati Italia», la percentuale di titoli italiani supera l'80%: una quota variabile, che dipende da esigenze di liquidità del fondo, flussi di denaro fresco, e tempi necessari per gli investimenti. Gli scostamenti non sono dunque così marcati. MASSIMO 3% «La vera differenza tra i due prodotti - spiegano alla Genercomit sta nel modo in cui sono proposti agli investitori. Capital fa parte della famiglia di fondi Genercomit: una volta pagate le commissioni di ingresso (in questo caso il 3% al massimo), il sottoscrittore può passare agli altri fondi con notevoli risparmi di costi. Azioni Italia, invece, è un no-load, cioè senza commissioni di ingresso, ma non prevede incentivi per il passaggio ad altri fondi». LE SPESE Il capitolo dei costi, per quanto riguarda i fondi azionari in generale, merita una certa attenzione. Le commissioni di ingresso, infatti, possomo essere piuttosto elevate (a differenza di quanto accade per i fondi obbligazionari e ancora di più per i monetari) e arrivare fino al 6,5%, anche se la media è sul 34%. Ciò significa che per ogni milione investito, mediamente le società di gestione trattengono fra le 30 e 40 mila lire. E di questo, come è ovvio, risente il rendimento finale del fondo. SENZA COMMISSIONI Prima di sottoscrivere un fondo conviene valutare anche questo aspetto. Tra i fondi azionari, ve ne sono di no-load: fondi, come detto, che non prevedono alcuna commissione di ingresso. Tra questi, però, ce ne sono che applicano commissioni di uscita: se il sottoscrittore disinveste prima che sia trascorso un certo numero di anni (di solito 3 o 5), la società gli trattiene una quota, decrescente (per esempio, il 5% il primo anno, il 4% il secondo e così via fino ad annullarsi dopo il quinto). Altri sono invece no-load puri: nessun costo né al momento della sottoscrizione, né quando si disinveste, in qualsiasi momento lo si faccia. PIANI DI ACCUMULO Attenzione ai costi anche quando si decide di sottoscrivere attraverso i «pac», i piani di accumulo, previsti in pratica da tutti i fondi. Consistono nel versamento di rate mensili (di solito a partire da un minimo di 100 mila lire al mese), per un certo numero di anni (almeno 5). La formula è indicata per i fondi che, come quelli azionari, presentano un certo grado di rischio o, meglio, di volatilità. Questa è, in sostanza, la variabilità delle quotazioni nel tempo: nei fondi obbligazionari, di norma, l'andamento è costante, mentre gli azionari hanno più spesso alti e bassi. E un fondo è tanto più volatile quanto più queste oscillazioni sono ampie e frequenti. Lunedì 7 Aprile 1997 QUADRIFOGLIO AZIONARIO PRIMECAPITAL FINANZA R0MAGEST CISALPINO AZIONARIO . il PRUDENTIAL SMALL CAP tanto per chi completa il suo pac fino all'ultima rata. Le società, cioè, puntano alla fedeltà e costanza degli investitori: chi sottoscrive, dunque, deve valutare attentamente la scelta, poiché pentirsi può essere piuttosto costoso. quote, soltanto quando i rendimenti superano un certo livello. Non sempre, va detto, appaiono giustificate: soprattutto quando il rendimento oltre il quale scatta la commissione è riferito puramente e semplicemente all'inflazione. Eppure, in alcuni prospetti si legge che queste commissioni spettano alla società di gestione quando il rendimento del fondo è superiore all'inflazione più una certa percentuale. Premiare i gestori che riescono a dare buoni risultati può essere corretto. Ma che i buoni risultati possano essere commisurati all'inflazione (ora al 2%!) è discutibile. SE SI BATTE L'INDICE Chi investe sul mercato azionario, per esempio, deve confrontarsi piuttosto con gli indici di quel mercato: con il Comit o il Mib per la Borsa italiana. E una commissione di incentivo applicata quando il fondo fa meglio di quegli indici è giustificabile. Nel leggere i prospetti dei fondi, dunque, vale la pena di valutare anche questa VANTAGGI voce. Se c'è una commissione di incentivo, sia almeno legata all'indice di riferimento. sono tanto più significativi quanto maggiore è il periodo di tempo considerato. E questo vale soprattutto per fondi di questo tipo, strumenti a medio-lungo termine, in grado di dare i migliori risultati nell'arco di alcuni anni. — Negli ultimi 24 mesi i fondi di questa categoria hanno reso in media il 25%. Ma alcuni hanno saputo fare decisamente meglio a cominciare da Euromobiliare Risk Fund (Credito Emiliano) con i 41%. In tre hanno reso oltre il 30%: Salvadanaio azionario (Zeta fondi) il 32,4%, Prudential azionario il 32,2% e Rololtaly (Rolo Banca) il 31,5%. — Nei 12 mesi la media è stata di circa il 22%, con punte del 32,7% per Sanpaolo Azioni e del 28% per Carifondo Delti. (Fondigest). — 1 tre mesi trascorsi dall'inizio dell'anno sono interessanti per la corsa che si è verificata all'inizio: una corsa che. al momento, sembra essersi arrestata. La media degli azionari italiani è del 10%, con un 16% di Sanpaolo Azioni, [m. v.] In questo tipo di fondi esiste effettivamente il pericolo di entrare quando i prezzi sono molto elevati, e il risultato finale dell'investimento può essere assai diverso a seconda del momento in cui si sottoscrive. I pac, oltre a offrire la possibilità di investire a chi dispone di piccole somme mensili, eliminano l'inconveniente. Le sottoscrizioni diluite nel tempo consentono di comprare quote in fasi diverse, e a prezzi differenti. Non c'è il rischio di acquistare solo ai massimi: il che, soprattutto nel lungo periodo, è positivo. PRIMO VERSAMENTO Ma anche i pac hanno dei costi. Il panorama, da questo punto di vista, è differenziato. Molto spesso accade che le commissioni siano assai salate (fino al 30%) sul primo versamento, per scendere sui successivi. La media, in questo modo, risulta assai più contenuta, e scende su costi paragonabili a quelli dei versamenti in sottoscrizione unica, ma la media vale sol¬ IL PASSATO Quando si sottoscrive un fondo, è inevitabile guardare ai rendimenti ottenuti in passato. E' vero, questi non offrono nessuna garanzia per il futuro, ma possono testimoniare una certa capacità dei gestori: potendo scegliere fra decine di proposte, conviene puntare su chi ha dimostrato di saper dare buoni risultati (per il più lungo tempo possibile, non per il solo ultimo anno) riuscendo a fare meglio dell'indice di riferimento e degli altri fondi della sua categoria. Considerare le performance non significa, quindi, pretendere altrettanto per il futuro, ma valutare criticamente i gestori. GESTIONE Tutte le società applicano poi le commissioni di gestione che, per gli azionari, vanno dall' 1,2% al 2% annuo (sono spese «invisibili» per chi sottoscrive in quanto vengono trattenute sull'intero patrimonio gestito e sono già «comprese» nel valore della quota). Commissioni di ingresso più elevate possono quindi essere compensate da minori costi di gestione. Oppure dalla possibilità di effettuare gratuitamente, o con costi ridotti, gli switch, cioè i passaggi da un fondo a un altro. PERCENTUALI INCENTIVI La tabella riporta i rendimenti dei fondi azionari italiani su tre scadenze: dall'inizio dell'anno a oggi, negli ultimi 12 mesi e negli ultimi due anni. Va detto che i risultati Numerose società prevedono, infine, le commissioni di incentivo. Si tratta di costi che vengono applicati, in base a determinate ali¬ Sono 678 gli agenti generali Fondiaria, assicuratori ma anche imprenditori come voi che parlano la vostra lingua: i partner ideali per cogliere le migliori opportunità assicurative per la vostra azienda.

Persone citate: Zeta

Luoghi citati: Italia