«2 agosto»: monologo per non dimenticare

ADUA ADUA LA STRAGE DI BOLOGNA «2 agosto»: monologo per non dimenticare IL 2 agosto del 1980, alle 10,25, una bomba sventrava la stazione di Bologna affollata di persone in partenza per le vacanze estive. In un articolo comparso sul «Resto del Carlino» il giorno seguente si leggeva: «Fra tanti anni, di questa tragedia, si ricorderà che i morti li portavano via con gli autobus». E in parte è proprio così. Perché sono poi le cose marginali che rimangono impresse, un particolare tra mille di per sé insignificante ma che allude al tutto, a un tutto troppo grande e doloroso perché la memoria possa trattenerlo per intero. Rimozione, si chiama, è il modo in cui la nostra mente si difende per sopravvivere all'orrore. Eppure ci sono cose che non vanno dimenticate, che non devono e non possono cadere nell'oblio collettivo, cose per le quali è necessario e profondamente civile continuare ad interrogarsi e interrogare, e pretendere delle risposte. Sono passati quasi diciassette anni da quel mattino, e la «strage di Bologna» è entrata a far parte del vergognoso elenco di stragi che hanno segnato il nostro Paese. Un elenco che ha ancora troppi interrogativi irrisolti, troppi colpevoli impuniti, troppi mandanti nascosti nell'ombra che anche la nostra voglia di dimenticare contribuisce a rendere sempre Ri Apkd Ri APPRESENTATO per la prima volta nel settembre kdel 1664, «Il matrimonio per forza» è un leggero atto unico scritto da Molière seguendo il criterio del facile divertissement, innervandolo tuttavia di situazioni e personaggi tipici delle sue commedie maggiori. Ancora una volta infatti è il denaro (e l'avidità che causa negli uomini) il motore primo della farsa, la ragione per la quale i protagonisti scelgono e agiscono in una ragnatela di ipocrisie e vuote vanità. A proporre «Il matrimonio per forza» è la Compagnia Teatro Specchio, in scena all'Alfa Teatro (via Casalborgone 16/1, tel. 819.35.29, ingresso 25 mila) venerdì 4 e sabato 5 aprile alle ore 21,15 e domenica 6 alle ore 18. la regia è di Sergio Saccomandi, gli interpreti sono, oltre allo stesso Saccomandi, Violetta Bianco, Franco Albini, Gualtiero Regaldo, Grazia Ferrerò, Claudia Jorino. Novità assoluta per le scene è

Persone citate: Claudia Jorino, Franco Albini, Grazia Ferrerò, Gualtiero Regaldo, Novità, Rimozione, Saccomandi, Sergio Saccomandi, Violetta Bianco

Luoghi citati: Bologna